LOBODILATTICE

UNIONE DEI POPOLI - Rapporti, comportamenti, abitudini

Inaugura

Sabato, 4 Maggio, 2024 - 19:00

Presso

VISIONI ALTRE
Fondamenta Cannaregio, 2918

A cura di

Adolfina De Stefani

Partecipa

Mathieu Veemaels, Gabriella Giuriato, Bianca Beghin, Stefano Garbuglia in arte Nihil Hawthorn, Laurin (Werner Bäumler)

Fino a

Venerdì, 31 Maggio, 2024 - 20:00

UNIONE DEI POPOLI - Rapporti, comportamenti, abitudini

Comunicato

 

Anche se la mente umana […] si muove verso lo stesso obiettivo,

non realizzerà mai un’invenzione che sia più bella,

più leggera della natura.

Leonardo da Vinci
 

UNIONE DEI POPOLI – Rapporti, comportamenti, abitudini è il titolo che in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia 2024 VISIONI ALTRE presenta sabato 3 maggio alle ore 19.00.

Un occasione per raccontare attraverso l’opera il ruolo dello straniero nello scenario quotidiano delle nostre città.

Rapporti, comportamenti, abitudini, disagi interiori cambiamento culturale nel quale fare “crescere o decrescere ” le conoscenze del mondo dell’Arte.

Contaminazioni o intrusioni nella fusione delle arti e contaminazioni nella creatività dell’artista.

I sei artisti sono stati selezionati in base alla originalità della propria ricerca basata sul potere  della  trasformazione della società, sullo stimolo alla riflessione, aprendo il dialogo con prospettive trasparenti  lontano da preconcetti statici del senso commune.

L’arte portavoce dei mutamenti, in questo periodo storico di cambiamenti è un terreno fertile per la creatività onde rimuovere terreni sterili da percorrere per un passo in avanti.

Mathieu Veemaels: " Il vero soggetto dei miei dipinti è la contemplazione di cose semplici a cui la luce del nord del Belgio porta un filo di nostalgia. " Artista e pittore contemporaneo trae ispirazione dagli ambienti intimi, silenziosi, poetici dove il silenzio è la regola per la riflessione sulla propria esistenza. Dipinge tele astratte in cui rappresenta elementi semplici del mondo reale. Il suo lavoro si distingue per una forte relazione con i materiali che usa. Inizia con i pastelli che realizza da sé che ama per la loro morbidezza e leggerezza, quindi si rivolge alla pittura con olii che consentono di rielaborare i suoi dipinti ancora e ancora.

Gabriella Giuriato: artista veneziana, la sua poetica si nutre degli stimoli originati dalle provocazioni di movimenti quali Dada, Futurismo e Surrealismo, correnti d’avanguardia del XX secolo, mediate operazioni concettuali che sconfinano nel METAFISICO.
Nella sua fase creativa l’artista lavora tenendo ben presenti elementi formativi stabilizzati, quali il segno (geometrico per lo più), la superficie, il colore, il collage, che diventa il principale elemento dell’opera.
E’ un linguaggio la cui comprensione richiede I tempi pacati della riflessione, una sosta necessaria a recuperare la dimensione ludica non priva di una matura consapevolezza ironica. I suoi collage e le sue installazioni  hanno un unico filo conduttore che passa per la conoscenza, per l’apertura culturale e per la curiosa e insaziabile voglia di comunicare attraverso il proprio mezzo espressivo.
La geometria, le figure solide, I fondi piatti e perfetti non abbandonano mai lo spettatore, accompagnandolo alla straordinaria scoperta di un cromatismo mutevole - spesso materico - e di una commistione di vari linguaggi che accomunano il suo “fare arte” ad uno spettacolo teatrale senza fine.

Barbara Furlan frequenta corsi di pittura fin dalla giovane età, predisposizione che è insita nel suo carattere. La serie di poltrone che presenta sono opere di piccole dimensioni ad olio su tavola. Si percepisce la spiccata capacità di usare il pennello con abilità. Sono pennellate cariche di energia e di certezza dove la luce penetra nella materia creando un ambiente intimo in una atmosfera di attesa.

Bianca Beghin La serie di alberi che presenta hanno tutti una connotazione straordinariamente astratta pur rimanendo legata alla rappresentazione visiava di un albero.
Sono l’esplosione di colore che la sua pittura esplora con pennellate sentimentali dove il gesto  conduce ad una narrazione che si libera nello spazio delle emozioni.
Le forme sono sinfonie musicali, ritmi che rincorrono l’aria, luce che accarezza le forme creando volumi e vuoti sinuosi, con una maestria straodinaria intrisa di colori e segni.

Stefano Garbuglia in arte Nihil Hawthorn: racconta il suo “EGO” attraverso l’Eumeneuta una ricerca pittorica sul significato delle icone. Una serie di ritratti, tra cui il suo autoritratto “L’Ermeneuta” dove l’immagine si veste di ironia ma anche di  trasformazioni o di potere in grado di creare e ri-creare la vita. Segue lo “Zelo” che l’artista arriva a raffigurarlo tramite la figura umana dove non mancano elementi simbolici ebraici-islamici. Incontriamo l’icona della Deceptione un elogio alla vita dove si cela il valore opposto della caducità, con una serie di simboli riconoscibili come la rinascita; Elkòn l’ambigua icona della devozione o odorazione arrivando alla Madre Defunta che porta in mano il fiore di loto a raccontare quando la Cina ha cercato di distruggere la storia del passato.

Laurin (Werner Bäumler) presenta una serie di oggetti comuni. Ha una grande inventiva nell’unire frammenti di porcellana con percorsi istoriati con argento e argento nichel, che attraversano le superfici ottenendo risultati scenografici preziosi. Questa sua spiccata manualità lo porta a progettare svariate forme d’arte che spaziano dall’architettura, alla pittura, alla scultura, alle installazioni. Progetta scalinate, ingegnosi giochi degli scacchi, sculture ambientate nell’oasi della laguna veneta, pitture labirintiche dai colori forti e determinati che sfociano in aureole solari. Un artista eclettico che del silenzio si fa scudo della propria esistenza.

 

 

 

 

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