LOBODILATTICE

La terra è di chi la coltiva. Il 900 di Filiberto Sbardella in un progetto espositivo itinerante.

Inaugura

Mercoledì, 3 Aprile, 2024 - 17:00

Presso

Biblioteca Borghesiana
Largo Monreale snc, 00133 Roma

A cura di

Pasquale Biagio Cicirelli, Claudio Gatti

Partecipa

Filiberto Sbardella

Fino a

Mercoledì, 8 Maggio, 2024 - 19:00

La terra è di chi la coltiva. Il 900 di Filiberto Sbardella in un progetto espositivo itinerante.

Comunicato

Dal 3 aprile 2024 approda alla Biblioteca Borghesiana – circuito delle Biblioteche Comunali di Roma – il progetto espositivo itinerante dedicato al maestro e partigiano Filiberto Sbardella. La mostra, ad ingresso libero, fruibile dal lunedì al venerdì negli orari di apertura al pubblico della Biblioteca, ripercorre la vita di questo poliedrico personaggio del ‘900 attraverso le sue opere pittoriche e architettoniche, i progetti, i dipinti, e gli avvenimenti storici. La mostra, ideata e curata dal Dr Pasquale Biagio Cicirelli e dall’Arch. Claudio Gatti con l'obiettivo di omaggiare la figura di questo indiscusso artista, pittore, mosaicista, scenografo, scultore, architetto, e coraggioso protagonista della Resistenza romana – dopo le tappe al Museo della Terra Pontina e alla Casa del Combattente di Latina (2020), ai Magazzini del Sale a Cervia (2020), al Circolo Arci Il Cosmonauta di Viterbo (2020), alla Sala Comunale Borghesani, all’Isituto E. Luzzatti e alla Biblioteca Comunale Fantoniana di Palestrina (2021-2022), in Piazza Matteotti a Guidonia (2021), nel Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme (2023), nel Museo Civico Archeologico Lanciani di Montecelio (2023) – giunge con l’istallazione presso la Biblioteca Borghesiana di Roma alla sua quattordicesima tappa espositiva, stavolta patrocinata dalla Sez. ANPI Palestrina, ed in collaborazione con la SRTR/E “Residenza Morgagni” di Roma.

“Le iniziative culturali dedicate a questo progetto - spiegano i curatori - oltre a prevedere eventi espositivi, attività didattiche e terapeutiche con scuole e istituzioni varie, comprendono anche un intenso lavoro di ricerca e studio, e di ampliamento dell’Archivio costituito. A tal proposito, ad esempio, proprio nelle ultime settimane abbiamo acquisito importanti documentazioni relative alle espressioni artistiche e professionali, di cui prossimamente daremo nota, che Sbardella tra gli anni ‘50 e i primi anni ‘80 attivò con personaggi come Giuseppe Di Vittorio e Luciano Lama, David A. Siqueiros e Carlo Quattrucci, Agnese De Donato, Bruno Zevi, Luigi Cosenza, Luigi Piccinato, Giancarlo De Carlo, Leopardo Cioppi, e tanti altri, muovendosi tra Roma, Milano, Pesaro, Chianciano Terme, il Messico, la Russia, la Bulgaria, e confermando ancora una volta la sua alta valenza internazionale”.

“È necessario formare – scrive Filiberto Sbardella in un articolo sulla rivista “Movimento Nuovo” n. 1 1946 – gli attivisti della cultura. Non è più ormai il tempo in cui si possa pensare alla praticabilità di una qualsiasi attività al di fuori e al di sopra della società. La cultura non può essere emanazione dall'alto, ma deve nascere dalla vita. Deve essa costituire la molla che spinge gli uomini verso il progresso. Formare gli attivisti della cultura, che si rechino dovunque, che osservino le condizioni sociali di quelli che vivono nelle città in lussuosi appartamenti, o nelle capanne nei villaggi. E spingere queste masse al progresso partendo dalle loro condizioni reali. I libri non devono più essere il mezzo di pochi, ma debbono essere letti da tutti. La scuola deve essere aperta a tutti e non deve servire più a nutrire solo chi può permettersi il lusso di pagare. Non dobbiamo più permettere monopoli della cultura. La cultura è simile alla pianta: del resto tutte le cose sono soggette alla logica della pianta. Non vi è cosa al mondo che non tragga le sue origini dalla terra che non è il più basso livello ma il più alto principio. Così la cultura oggi, deve trarre le sue origini non dalla aristocrazia ma dalla grande massa della umanità”.

Come arrivare

categoria