La casualità come principio dell’ordine, la riflessione sul rapporto interrotto tra umanità e natura, la relazione tra arte, scienza e filosofia, concepita come strumento di esplorazione del reale, l’essenzialità espressiva resa attraverso linguaggi espressivi eterogenei. E’ questo il fil-rouge della ricerca condotta da Herman De Vries (Alkmaar, 1931). L’artista olandese è stato protagonista di “Be here now”, mostra-evento durato una sola serata, domenica 28 luglio, nella sede estiva della Dep Art Gallery di Milano, la Dep Art Out, ubicata in un trullo immerso nel cuore della Valle d’Itria, nelle campagne tra Ceglie Messapica e Martina Franca. Il progetto espositivo è a cura di Roberto Lacarbonara e realizzato in collaborazione con la Settantotto Gallery di Gent. In mostra un’opera inedita creata site specific da Herman De Vries (che si firma in minuscolo per contrastare l’idea di gerarchia): l’installazione ambientale “Change & Change”. Il titolo del lavoro richiama il principio Zen della percezione del Sé nel presente ed è tratto da un saggio sulla spiritualità degli anni Settanta - divenuto celebre in USA - di Ram Dass, al secolo Richard Alpert, psicologo statunitense studioso della psichedelia e degli effetti delle sostanze LSD. Posta al centro del pavimento interno e circolare del trullo, l’installazione di De Vires è divisa in tre parti: attorno a due parallelepipedi di legno, uno chiaro e squadrato, l’altro scuro e consumato dal fuoco e dagli agenti meteorologici - entrambi simboli della transitorietà e della metamorfosi all’interno dei cicli naturali -, vi sono due cerchi realizzati con la vegetazione del luogo, emblema della relazione uomo-natura. Uno è composto da foglie di castagno, l’alto da foglie di maquis, e richiamano la forma architettonica del trullo e la sua funzione nell’ambito della civiltà contadina.
E’ un’installazione che testimonia la pratica dell’artista olandese denominata “random objectivation” (oggettivazioni casuali), mutuata dalle prime astrazioni geometriche degli anni Sessanta e Settanta. De Vries, infatti, riflettendo da oltre 50 anni su materiali, processi e fenomeni naturali, realizza le sue opere avvalendosi di materiali organici, spesso prelevati dal contesto espositivo, per organizzarli in forme geometriche essenziali. Esponente di spicco di movimenti artistici rivoluzionari internazionali quali il gruppo olandese Nul e il gruppo Zero, De Vries ha lavorato dal 1954 su mobiles, collage, dipinti monocromi, oggetti ottico-cinetici, intraprendendo parallelamente un’intensa attività di scrittore ed editore sperimentale con la sua rivista “Integration”. Nel 2015 ha rappresentato l’Olanda alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e, tra il 2014 e il 2015, ha esposto nelle mostre dedicate al movimento Zero al Guggenheim Museum di New York, al Martin Gropius Bau di Berlino e allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Galleria Dep Art OUT - Contrada Marangi, Ulmo - Ceglie Messapica (Br). Tel. 388.8550083; mail: out@depart.it
Cecilia Pavone