ColleVirtú è un luogo che forse esiste. È un borgo di poche anime appoggiato ad una mammella di montagna. Le anime vive sono un cane, anche due, una manciata di gatti gialli, due bambini e molti esseri femminili vecchi come radici. Le anime morte sono notturne, risiedono ovunque. L’artista le percorre e le impressiona. Le une e le altre. Le masse e le ombre. Nella pennellata più fluida e carezzevole, cerca i segni del suo passaggio da chissà dove. Un’esperienza di fantasma, carnale come un imbrunire.
Alessandra Morelli
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