La composizione nasce nel sonno!
Ogni nostro singolo neurone è come la nota di uno spartito: più note suona l'artista durante la veglia e più ne sente durante il sonno.
Le note suonate durante il giorno, di notte diventano accordi o frasi melodiche.
La memoria dell'artista diventa spettacolo, il riverbero del sonno persiste, e non scompare completamente quando è sveglio l'animale artista.
Il riverbero mnesico, durante la veglia, è inversamente proporzionale allo stimolo sensoriale, non si percepisce la presenza dei sogni da svegli, perché ci ritroviamo i cinque sensi bombardati da stimoli: i sogni sono come le stelle, sono sempre con l'artista, ma li vede solo di notte.
Il sonno è il replay della memoria, una ripetizione ad alta fedeltà di una passata attività neurale, una riattivazione dinamica, come una band che si esibisce in un live a memoria, una jam session e non una copia, un'interpretazione dal vivo della nostra memoria tradotta in sintesi.
La stessa nota musicale, riportata in spartiti diversi, produce effetti diversi su chi l'ascolta, a seconda del contesto dove è inserita la nota, in altre parole, il segreto dell'unicità stilistica del linguaggio di un artista, sarebbe nel sonno, dove una serie di spartiti si suonano in parallelo.
La melodia neurale, può contare anche sui primordi di un'armonia, il ritmo theta del sonno funziona proprio come uno spartito, dove le note sono gli spazi neuroni e il periodo d'oscillazione è la battuta.