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Creare vuole dire sognare!

Creare vuole dire sognare!

La realtà di una ricerca artistica, è sempre qualcosa che coinvolge la coscienza dell'osservatore (che è lo stesso artista o comunque un artista), ma la realtà quotidiana di una ricerca artistica, non è basata soltanto sull'osservazione, è fatta anche di sogni e universi onirici.
La percezione è un vortice d'informazioni in movimento nella testa, diamo per scontato che la mente riunisca ogni cosa, dal momento che è nascosto e automatico modellare una realtà tridimensionale in apparenza esterna alla nostra visione, ma pensateci un attimo: non avviene la stessa cosa nei sogni?
Il sogno non è forse una miscela d'emozioni e cose?
Nei sogni ci sono persone, volti e interazioni, sono narrazioni che paiono reali quanto la vita stessa: noi sogniamo e la nostra mente trasforma le nostre informazioni in realtà multidimensionali, creiamo spazio e tempo, cosa voglio dire con questo ragionamento?
Che osservare e creare la realtà è quello che facciamo sempre, nel sogno siamo tutti concretamente artisti, abbandoniamo il sistema del consenso riusciamo a percepire un altro modello cognitivo, quello di una realtà non condivisa da altri.
Se spazio e tempo fossero realmente esterni e e fisici, e compito dell'artista sarebbe solo rappresentarli: come mai tutti quanti riescono a creare qualcosa d'indistinguibile dal reale durante il sogno?
Da decine di millenni gli artisti lavorano per leggere il proprio universo, che implorano divinità, un solo Dio, cercano canoni, ordini e leggi che gli osservatori possano decifrare, ma se nel nome del linguaggio si fosse sbagliato completamente approccio:
La realtà è nella stessa coscienza dell'artista, si crea e determina una realtà che gli altri confermano con la connettività, insomma il vero social network è l'artista con coscienza che si connette agli altri con il suo linguaggio, senza avere bisogno di un profilo Instagram!