L'arte è valore della memoria!
Per capire il valore percettivo, simbolico e culturale dell'arte contemporanea, non pensate alle quotazioni di mercato, pensate alle fotografie nei novecenteschi album di fotografie, sono sono album di famiglia, eppure quanto valore hanno per noi le foto scattate dai nostri genitori?
Chiaro che in termini di valore economico generale, quelle foto per un estraneo non contino nulla, ma quanto valgono le foto dell'album fotografico di famiglia dei nostri genitori per noi?
Chiaramente sono senza prezzo, si tratta di una storia per immagini inscindibile dal nostro vissuto della memoria.
Questo, e soltanto questo, al di la di strumentali intermediazioni d'addetti ai lavori, è il valore dell'arte: la memoria!
L'estetica instantgrammatica chiaramente è una bolla speculativa momentanea, a chi interesserà tra quarant'anni come invecchiano Chiara Ferragni e Fedez?
L'immaginario simbolico e affettivo imposto è sempre qualcosa che depreda le nostre risorse economiche e culturali individuali.
La stessa fotografia ha valore artistico, quando l'immaginario che intercetta è collettivo, quando il padre e la madre fotografati sono il padre e la madre di tutti.
Vero è che esistiamo quando ci percepiamo riflessi in una fotografia, ma questo non nega che linguaggio e ricerca artistica vivono indipendentemente da noi, quando tra poietica e poetica, ci raccontano come comunità!