L'artista folle che sogna da solo!
Cosa è la follia se non un sogno che si fa da soli?
Un sogno solitario che consente di guardare oltre il nostro tempo, il concetto di follia è in sostanza una disconnessione patologica dal mondo esterno (quello della percezione corretta e condivisa dalla normalità) è qualcosa di recente nella storia della condizione umana: nelle culture antiche e protostoriche, il delirio era considerato sacra ispirazione e possessione spirituale.
Le trance erano istanze di contatto tra vivi e morti, di fatto la follia nel suo connettersi con la morte, è stata qualcosa che ha consentito l'origine della parola scritta per conservare la memoria.
La follia è stata per la gran parte della nostra storia umana, un mezzo di comunicazione con il divino, un fatto culturale.
Solo con il Medioevo si comincia ad ardere vivo, qualcosa che prima era considerato sacro: il disagiato viene torturato e giustiziato come fosse indemoniato, il tutto nel nome della sua inadeguatezza sociale.
Possiamo dire che il pensiero unico verso il conformismo, nasca all'alba del Rinascimento?
Forse si, da quel momento il folle non è più stato l'augurio della protostoria o il mostro medievale, ma qualcosa d'insito nella psiche della condizione umana, qualcosa che poteva studiare solo un "normale" e non un pazzo, si cominciò a distinguere: le psicosi diventarono qualcosa di biologico, le nevrosi un fatto culturale