L'artista è guardiano del tempo!
Cosa sia un artista è una domanda a cui nessuno di noi, saprebbe dare una risposta certa, certo un artista risponderebbe: io lo sono! Ma questo non avrebbe alcun valore dal punto di vista comunitario e condiviso in relazione a un ruolo culturale, che potrebbe sapere d'usurpazione!
Una cosa però ci può trovare d'accordo nella definizione di chi o cosa sia un artista, che sia qualcuno in grado e in condizione, di potersi distinguere dalla moltitudine in modo unico, unico che con il suo linguaggio pare dica in modo unico: guardami!
Strilla la sua visione che traduce in rappresentazione, la sua esibizione è una performance che dura e vale una vita (di studio e ricerca di senso), la sua esibizione è socialmente e culturalmente la più sfarzosa, stravagante e melanconica dell'intero reame umano.
Per questo l'artista è un simbolo, tra il magico e lo spirituale, tra l'alchemico e l'esoterico, tra il sacro e il profano, tra la vita e la morte, tra l'essere e l'apparire, tra passato e futuro..., è un media organico, che utilizza altri media con la consapevolezza di muoversi in un territorio di frontiera.
L'essere simbolo, in tutto il suo splendore ed esuberanza, ha spinto il potere nei millenni a studiare come addomesticarne la natura, volendolo ridurre a un animale di corte, ma lui sa sfuggire a questo, lo fa invitando al silenzio e alla semplicità, salvo celebrare con gioia e entusiasmo all'occorrenza (ma solo per sopravvivenza).
L'artista è l'unico strumento sociale dell'umano, a monitorare la nostra relazione collettiva con il tempo e con la morte, la sua vita è sull'altare di questo scopo, l'unica cosa che omaggia con colori e forme, è il tempo che vive che ringrazia perché gli consente di continuare a monitorare.