Il linguaggio dell'arte è fuori da sé!
I linguaggi dell'arte sono sempre memoria del presente, memoria che non è mai statica ma sempre dinamica, con la quale si dialoga dalla prospettiva del tempo presente determinando il futuro!
Che cosa ho scritto?
Tento d'essere più chiaro?
Il presente è il tempo che legge il passato, è il Direttore d'orchestra che accompagna il linguaggio, il linguaggio è però fuori dal suo tempo, l'ascolta in tempo reale!
L'arte visiva, la si osserva sempre fuori dal suo tempo, io stesso quando guardo un mio lavoro, leggo un processo gestuale e cognitivo passato.
La memoria è insita nei processi operativi dell'arte, questo rende i linguaggi dell'arte visiva, naturalmente connettivi con il nostro percorso collettivo umano!
Quando ragioniamo di memoria artistica, non esiste il distinguo tra breve e lungo termine, esiste solo la memoria connettiva, une memoria esterna a noi, che si nutre di "meme" (il corrispettivo del gene in termini culturali biologici, che trasmettiamo da individuo a individuo).
La memoria ci consente di guidare il nostro passato verso il futuro, l'arte visiva è il connettore, dove quello che è già fatto, lo si osserva.
Il linguaggio dell'arte, il sistema linguistico dell'arte, è nelle nostre menti, che connettiamo attraverso manufatti artistici, fuori dal tempo presente.
Quello che erroneamente consideriamo bello, brutto, efficace, non efficace, comprensibile o meno, altro non è che consenso percettivo guidato, dove gli osservatori si confrontano su quanto osservano:
il linguaggio non è dentro di noi, basta con queste banalità! Il linguaggio dell'arte è fuori di noi, fuori anche rispetto a chi l'ha generato!
L'artista osserva il linguaggio come chi lo giudica. In prossimità del mezzo secolo vi dico un segreto:
il sistema dell'arte non esiste!
Esiste un sistema linguistico dell'arte, che se rende l'artista il fulcro dei suoi processi, lo fa soltanto perché l'artista è un osservatore diretto, un responsabile di una scelta passata e mostrata in una modalità condivisa agli altri.
I linguaggi dell'arte vivono in un unico presente: quello del tuo essere presente, passato e futuro nello stesso momento!
La nostra percezione tridimensionale si è sempre confrontata con una quarta dimensione: il tempo!
L'artista è relativamente dentro il suo tempo, che se scorre è soltanto per la persistenza del suo linguaggio!