La magia dell'arte è insegnarla!
Nell'arte, in quanto processo alchemico, il veleno sa essere farmaco, questo avviene attraverso l'azione della pietra filosofale (il cuore aperto dell'artista).
Tutti nel nome di una presunta professionalità, fondata su bolle speculative di mercato che alimentano prodotti e processi linguistici non necessari, se non in quanto investimento possibile, ma nella realtà quanti artisti sanno trasmutare tra il loro passato e il loro futuro, ricordando se stessi?
L'artista vibra e sa essere energetico se si tiene presente, in questo sa essere razionale e non è mai improvvisato: l'artista sa osservare perché sa osservarsi, è spettatore e psicanalista di sé, come riesce a fare questo?
Non indicando e non giudicando, l'artista sa bene che quando indica e giudica l'altro, in realtà non fa nient'altro che non sia giudicare se stesso, la sua è una proiezione sull'altro, che serve eventualmente a colpevolizzare o a giudicare se stesso, questo suo fuoco impara a indirizzarlo verso un linguaggio che sa essere comune.
Le linee su cui si muove sono tre:
- L'insegnamento.
- La sua attività e produzione artistica.
- L'arteterapia.
Quando l'artista è mago, è insegnante, scrittore, artista o terapeuta, ma anche e sovente tutte queste cose insieme.