Nessuna etichetta!
L'artista non dovrebbe avere e inseguire etichette.
Non dovrebbe catalogare quello che avviene, ma viverlo come processo, il suo è un mondo dove è lui che con le immagini da il nome alle cose, il relazione agli eventi e a ciò che accade: la sua esperienza è a priori, poi la cataloga, il significato viene dopo essersi vissuto il significante.
L'artista sente, il suo mondo è espanso, non vive nella consistenza e nella definizione, vive dove tutto è vivo e vivido, luminoso e brillante perché non necessita di nomi, la sua personalità è un fare che si definisce senza trucchi egotici, non s'accontenta di quello che gli insegnano, per lui pensare di sapere è una trappola che può inaridirlo, quello che cerca è la coscienza cosmica, la maturità emotiva nel nome della quale modifica le sue intuizioni (nei suoi cambiamenti di giorno in giorno).