L'artista osservatore
Non amo gli artisti che si presentano riservati e osservatori, vivono di nascosto, lontano da tensioni emotive, osservano le cose che avvengono (anche via social), senza rivelarsi, senza esporsi, per loro il mondo esterno è qualcosa di pericoloso, sono eremiti che vivono una vita appartata, non si faranno mai coinvolgere in qualcosa, sentono la loro immagine pubblica come vulnerabile.
Gli artisti "osservatori" si presentano come indipendenti, ma questo avviene soltanto perché distolgono l'attenzione dalla loro vita emotiva e istintiva, si tratta d'artisti che vivono il linguaggio dell'arte a livello mentale e cognitivo, parlano di privacy ma sono soli, incapaci d'uscire da stessi, interiormente vuoti non riescono a modificarsi.
Vivono d'artisti irraggiungibili, si sentono artisti vivi soltanto quando sono soli, gli unici loro compagni sono i propri pensieri, non portano mai tempo ed energie al servizio altrui, sono artisti che lavorano bene su precise immagini, paiono il personale dietro il banco di una reception, sentono la necessità d'allinearsi con i membri più rappresentativi della loro tribù di riferimento, sono i consiglieri di una cerchia ristretta di cui ricevono suggerimenti.