La sciarpa gialla
#animalità
#menodue
Solito orario, intorno alle tre del mattino, sogno e segno natalizio, così reale, iper e multidimensionale, d'alimentare il dubbio (scientifico?), che la vera illusione spirituale sia la vita terrena, frutto di una materia che si muove e viene alimentata dall'altrove.
Gironzolavo con l'artista Rossella Matrone, nel pressi di Piazza Nazionale, e come sempre ci muovevamo alimentando la nostra banalità, lei mi strigliava:
"Mimmo, dobbiamo capire che non possiamo aiutare tutti, noi non siamo neuropsichiatri, non sono quelli i nostri studi e la nostra area di pertinenza", ma ragionavamo nel sogno anche di quanto potessimo percorrere a piedi in un giorno, a un certo punto diceva: "Mimmo, da mezzanotte in poi abbiamo percorso 5 chilometri".
A quel punto nel sogno compare Gennaro Cilento, o meglio Gennaro Cilento in una fisicità non sua, che chiede a Rossella qual'è la strada per arrivare ad Afragola a piedi, Rossella è lucida anche nei sogni, e gli spiega che a piedi non gli conviene e gli da indicazioni su come e dove prendere eventualmente funivia o bus.
A un certo punto, questo Gennaro, in un corpo non suo, dice a Rossella, "che uomo affascinante che è suo marito, con quella bella sciarpa gialla, gliel'ha regalata lei?", il dialogo onirico va avanti un poco, questo Gennaro con accento di Bari che nel sogno si chiama Francesco, mi parla di segni zodiacali ma anche di certe sue intemperanze che l'hanno condannato alla prigione, a un certo punto gli regalo la sciarpa gialla, chiedendo il permesso a Rossella che nel sogno è mia moglie, lui la indossa e mi mostra i suoi tatuaggi (21 in tutto) e lancia il suo bomber nel parco, la sciarpa gialla spicca sulla sua maglietta rossa (proprio il colore del cartone della pizza che aveva sognato Marzia Vetrano) dal quale usciva una pizza in fiamme che gestivo col sorriso.
Regala una croce a Rossella (che Rossella bacia), si toglie e rimette i suoi denti incisivi, e prima di scomparire ci fa abbracciare in una maniera ritualistica, mi/ci saluta come fossimo un'unica persona che chiama amore, con una visione notturna (una figlia in braccio al figlio di Rossella).
Stamane al mio risveglio non ho trovato la mia sciarpa gialla e con Rossella ci siamo recati nel luogo del sogno, dove c'era il bomber che nel sogno Francesco/Gennaro lanciava a terra per mostrarmi i suoi tatuaggi.
P.S. Questo e tanto altro, il 27 Dicembre da Michele Franzese, chi mancherà, purtroppo per lui, vivrà una dimensione linguistica dell'arte piatta, in un mondo complesso di cui non comprenderà neanche la superficie.