Il sistema linguistico dell'arte è chiuso, lo è in una modalità non diversa dal sistema di mercato dell'arte, ma è molto più ampio, dal momento che non impone interessi finanziari privati.
L'artista rivolgendo il suo linguaggio agli altri condividendolo, nella pratica si rivolge a se stesso, mette in circolo e tutto gli torna in modalità condivisa (altro che le condivisioni virali imposte dai media di massa che viaggiano via social network).
L'artista è il creatore e il proiettore del suo sistema linguistico dell'arte, crea e determina il sistema di relazioni che lo circonda, chiaramente più limita la sua portata di ricerca, finalizzandola a trend e mode per obiettivi di mercato, più si muoverà in un circuito autistico chiuso.
Fondamentale è che l'artista creda nella propria pratica linguistica dell'arte, questo perché la prima formalizzazione linguistica è nella sua mente.
Nell'universo linguistico dell'arte nulla va perso, tutto si ricampiona e reagisce all'infinito, dove si muove il pensiero dell'artista si canalizza la sua energia, tutto il nostro linguaggio consapevole e cosciente origina da un pensiero, per questo se ben orientato, il linguaggio di un artista si nutre e alimenta del suo stesso pensiero che diventa sistema.