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Uccidere, sopravvivere e procreare!

Uccidere, sopravvivere e procreare!

L'origine dei linguaggi dell'arte è nei memi d'entità spirituale.
Il linguaggio dell'arte serviva a comunicare con i morti e a propagare la memoria, biologicamente era essenziale all'adattamento e a perimetrare e parametrare l'ambiente: il linguaggio dell'arte è stato il nostro circolo virtuoso simbolico.
Nessuno onesto intellettualmente, potrà mai negare, che il motore propulsivo, della nostra esplosione artistica e culturale, sia tutto nel legame e nella nostalgia dei morti.
Nel nome dei morti e della memoria, abbiamo accumulato e diffuso: precetti, miti, dogmi, rituali e pratiche!
Non c'è una religione, che non origini dai linguaggi delle arti maggiori (pittura e scultura): senza i linguaggi dell'arte, non avremmo il software d'autoregolazione fisiologica e psicologica, che l'evoluzione ha selezionato, per ottimizzare la nostra capacità di coesione e riproduzione in quanto gruppo.
Che fine ha fatto oggi, il nostro principale software, senza il quale non saremmo mai riusciti a volare?
Pare riposto e dimenticato, eppure sono state le divinità simboliche, tradotte in linguaggio, a farci uscire dalle caverne!
Le abbiamo abbandonate noi?
Ci hanno abbandonato loro?
Gli Dei non sono stati altro che memi d'antenati morti, padroni della sapienza e signori del destino, poi uccidere, sopravvivere e procreare, pare ci abbia depredato delle nostre bussole d'orientamento culturale.
Il nostro spaesamento e dirottamento comincia con la parola scritta, si è sostituita ai sogni e ai segni, al loro posto si è messa a viaggiare nel tempo e a conversare con il lettore, che ha smesso d'osservare e creare immagini (finendo per subirle).
Negando il sovrannaturale, l'artista contemporaneo si è ritrovato solo con la sua mente, dove però ancora arriva l'assordante silenzio di Dei dimenticati.
La coscienza contemporanea è qualcosa che si determina con la scrittura durante l'era assiale (800-200 a.C.), uno sputo di tempo rispetto ai 40000 anni di linguaggio dell'arte, da quel momento sogni e segni hanno cominciato a perdere la loro dimensione onirica intima, fino ad arrivare a oggi, dove artisti come me, paiono bizzarri e imbarazzanti, eppure c'è stato un tempo, dove incantavano con il loro mistero.