“Angel” – MuraleMaterico a "Vivi!": Art Adoption New Generation
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“Angel” – MuraleMaterico a "Vivi!": Art Adoption New Generation
Comunicato
Non è pittorico, ma rivoluzionariamente “materico” e multidimensionale. Un ossimoro che mette in crisi l’archetipo espressivo atteso. Un Murale-collage dove “va a rotoli” la società, ma anche il ruolo stesso dell’uomo e quello dell’artista. Un inno all’umiltà dell’ego per il recupero del rispetto - autentico - della vita.
È nell’ambito di "Vivi!", terza edizione di Art Adoption New Generation, in corso a Cortona (AR) dal 16 dicembre 2018 al 10 gennaio 2019, che Francesca Pieraccini, in arte “Katerina”, insieme al nutrito collettivo di artisti temerari, i “Toscani maledetti”, presenta, in una Piazza della città, il progetto “Angel” – MuraleMaterico.
Nel contesto dell’arte contemporanea diffusa, ed in linea con i significati della manifestazione a cura di Andrea Baffoni e Massimo Magurano, la questione è se “le arti possano contribuire a salvare il mondo o almeno la visione di esso?”.
È quello che si domandano i “maledetti”: Marco Poma, Raffaele De Rosa, Stefano Pilato, Giacomo Saviozzi, Davide Caprilli e Francesca Pieraccini, “camminando per le vie di Cortona, dove si respirano rumori di antichi mestieri, che trasudano da ogni singola pietra”. Un’esperienza terrena che diventa idea esistenziale.
Ed “il murale Materico...vuole dare precedenza al cammino, al viaggio, alla condivisione di percorsi non consumistici dell'arte”.In Angel, l’Uomo è il suo pensiero: "Chi sono io e perché sono qui?"
Poiché sempre più nella “sicurezza insicura”, della "Società liquida" di Bauman “siamo come atomi, sfere, alle quali viene negata ogni diversità, nella ricerca ossessiva di omologazioni e conformità”, granelli di sabbia destinati a scomparire.
Nella Piazza antica, si apre così una rincorsa di sfere tendente a infinito. Nella complessità delle traiettorie: l’attesa di un messaggio sperato, nelle trame della sorte. L’artista rinnova il suo archetipo, la comunicazione è ancora popolare, ma il Murale ha contraddetto e negato la sua forma attesa, per aprirsi a nuovi significati di esistenza e di condivisione, che rinnovino la storia, il ruolo incerto dell’arte, ed il mistero ancora aperto dell’Uomo.
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