DAL NETSUKE ALL’OKIMONO
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DAL NETSUKE ALL’OKIMONO
Comunicato
Il Museo Poldi Pezzoli è la “casa-museo” per eccellenza, conosciuta per le sue raccolte d’arte che si sono arricchite nel tempo grazie a una serie d’importanti donazioni di collezionisti con i quali il Museo ha sempre avuto un legame molto forte.
Donazioni che hanno arricchito oltre alla raccolta di arte occidentale anche quelle di altre culture, come la donazione Lanfranchi: 415 esemplari di ojime, inro ma soprattutto netsuke e okimono. E proprio alcuni degli oggetti più importanti della collezione Lanfranchi saranno esposti nella mostra che il Museo ha scelto di allestire per Milano Asian Art 2019, nella mostra “Dal netsuke all’okimono”.
Gli abiti tradizionali giapponesi non possedevano tasche e gli oggetti della quotidianità erano trasportati tramite inro, kiseruzutsu, tonkotsu: piccoli contenitori sostenuti alla cintura dei kimono grazie ai netsuke, fermagli dalle forme e dai materiali più disparati, spesso di alto valore artistico.
L’insieme di questi oggetti realizzati da una classe di abili artigiani, era denominato sagemono, “oggetti da appendere”. L’apertura del Giappone e l’adozione dell’abbigliamento occidentale determinò rapidamente, nella seconda metà del XIX secolo, la scomparsa di questa tradizione. Il fascino suscitato dall’arte giapponese nei primi visitatori occidentali fece nascere un intenso collezionismo e i sagemono, per la loro bellezza, qualità artistica e particolarità dei soggetti, furono tra gli oggetti più richiesti. La collezione Lanfranchi ne è un importante esempio.
La mostra del Museo Poldi Pezzoli costituirà una significativa opportunità per ripercorrere l’evoluzione di questa forma di arte in miniatura. Nella prima vetrina saranno esposti una serie di completi costituiti da inro e netsuke, kiseruzutsu (“astuccio per la pipa”) e tonkotsu (“borsa da tabacco”), e da una scultura in avorio di notevoli dimensioni, raffigurante un Pescatore, che ne documenta l’uso.
Nelle vetrine successive sarà mostrata l’evoluzione dei netsuke dalle forme più antiche a quelle dell’epoca Meiji (1868-1912), durante la quale prevale l’interesse a sviluppare il mercato rivolto all’esportazione. Verrà mostrata l’evoluzione tecnico-stilistica in base alla quale i netsuke perdono la loro funzione d’uso nell’abbigliamento per diventare oggetti con valenza puramente estetica, cioè per divenire okimono, “oggetti da posare” e da mettere in mostra.
La manifestazione Milano Asian Art sarà introdotta da una conferenza di Chiara Buss dal titolo Dal mondo islamico a quello cristiano, XII-XIX secolo, che si terrà al Museo Poldi Pezzoli giovedì 9 maggio 2019, alle ore 18,00. L’accesso sarà gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
In occasione di Milano Asian Art sarà inoltre realizzato un itinerario attraverso tutte le opere di arte orientale esposte nelle sale del museo; gli oggetti saranno descritti in una scheda distribuita all’ingresso e segnalati con il logo della manifestazione.
In occasione della X edizione di Milano Asian Art la visita sarà gratuita per i visitatori che presenteranno un biglietto d’invito di una delle Gallerie che partecipano a questa decima edizione dell’evento.
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