L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI DAL RINASCIMENTO ALL’OTTOCENTO
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L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI DAL RINASCIMENTO ALL’OTTOCENTO
Comunicato
Torna il 19 maggio l’annuale e ormai attesissimo appuntamento della casa d’arte con il catalogo L'arte di ornare i quadri: cornici dal Rinascimento all’Ottocento. Un’occasione unica per acquistare un oggetto che possiede un intrinseco valore artistico, sintesi tra raffinata maestria tecnica ed esuberante fantasia, e che proprio in virtù di questi suoi pregi crea un rapporto dialettico e dinamico con il quadro che contiene perché isolandolo rispetto alla parete e accentuandone l’illusione prospettica gli conferisce maggiore efficacia espressiva.
Se da una parte non mancano esemplari di produzione internazionale, protagonista indiscussa è sempre l’Italia dal Rinascimento all’Ottocento in tutte le sue varietà regionali, ciascuna con proprie peculiarità stilistiche e decorative in cui l’oro, pressoché sempre protagonista, è declinato in tutte le sue varianti: intagliato a formare articolate volute, inciso o inserito in un alternarsi di gole diritte e rovesce a creare effetti di luce e ombra, accostato al nero in un gioco di contrasti cromatici, affiancato da lacche policrome, spesso stese a imitare il marmpo.
Spigolando tra gli splendidi esempi di questa articolata produzione attraversiamo la penisola da nord a sud partendo da una CORNICE piemontese del XVII secolo intagliata e dorata con fondo bulinato per la quale sono richiesti 4.000/6.000 euro. Ricchissima nel decoro di mazzetti di foglie e ghiande che si alternano a piccole rose, un susseguirsi che s’interrompe agli angoli dove sono quattro scudi con iniziali intrecciate, al centro superiore con due putti abbracciati e a quello inferiore con un motivo a mascherone.
Tra i protagonisti dell’ebanisteria piemontese del XVIII spicca Giuseppe Maria Bonzanigo e al suo ambito va riferita l’elegante CORNICE rettangolare decorata con un motivo continuo e leggermente rilevato di palmette, mentre negli angoli vi sono quattro fiori entro riserve quadrate. Questa cornice, che al retro riporta l’etichetta dell’Antichità Accorsi, è offerta a 2.500/3.500 euro.
Restiamo nell’Italia settentrionale con un esemplare del XVIII secolo in legno intagliato a giorno con un rigoglioso motivo di volute fogliacee e frutti che salgono fino alla cimasa di foglie d’acanto, che a loro volta sorreggono frutti e foglie; la stima di questa esuberante CORNICE è di 2.000/3.000 euro.
Per affinità visiva passiamo alla Bologna settecentesca con una CORNICE dorata, valutata 1.800/2.500 euro, che si contraddistingue per un ricco motivo a giorno di volute fogliate che si rincorrono simmetricamente sulle due metà per riunirsi al centro superiore in una cimasa di foglie e fiori. Emiliana ma del XVII secolo è anche una ACQUASANTIERA che nel decoro a giorno dorato ricorda la cornice appena descritta, qui il motivo a volute corre attorno a una battuta a forma di cuore che racchiude un dipinto su alabastro raffigurante l’Agnus Dei, la piccola vasca è sbalzata a baccellature; la richiesta è di 1.500/2.500 euro.
Ancora XVII secolo ma Toscana per parlare di una CORNICE in legno scolpito e laccato con lumeggiature dorate, in catalogo per la cifra di 700/1.000 euro. Di forma centinata ha la battuta caratterizzata da una serie di riserve circolari su una fascia baccellata, mentre base e cimasa sono decorati da motivi di ampie volute fogliate intagliate a giorno.
Sono ben tre gli esemplari prodotti in Italia centrale che ci piace ricordare, il primo è una CORNICE del XVII secolo in legno laccato e dorato, con fiori e foglie stilizzati agli angoli e al centro dei lati, stimata 2.000/3.000 euro.
Gli altri due esempi sono datati al XVIII secolo: una CORNICE di forma rettangolare è dorata e laccata con motivi di ramage fioriti che sono interrotti agli angoli da grandi foglie d’acanto in rilievo, così come importante è la cimasa, la richiesta è di 800/1.200 euro, mentre è di 6.000/9.000 euro quella per l’altra CORNICE settecentesca in legno ebanizzato, decorato da bouquet di fiori dorati e in madreperla, all’interno di fasce modanate in oro, agli angoli sono applicati grandi volute con motivi di foglie.
Concludiamo con la produzione romana del Seicento e Settecento, si tratta di una coppia di cornici e di una cornice di tipo Maratta della prima metà del XVIII secolo. Le CORNICI IN COPPIA hanno forma rettangolare e sono in legno intagliato e dorato con motivi di foglie e sottofoglie, nastri ritorti e motivi ovoidali, assieme sono valutate 2.500/3.500 euro. Di maggior impatto visivo è la CORNICE MARATTA rivestita in velluto rosso che contrasta con l’oro delle fasce di foglie e mezzefoglie, del motivo a nastro ritorti e dei rabeschi intagliati a giorno che ornano gli angoli e centrano i lati, la stima di questo esemplare è di 3.000/5.000 euro.
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