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Mantova in collettiva 2025/4. Facciotto, Mutti, Campagnari, Gozzi, Ferrarini, Guidetti, Gentile, Lipreri, Bonseri, Nonfarmale, Barbieri, Terreni, Cortellazzi

Inaugura

Sabato, 11 Gennaio, 2025 - 17:00

Presso

Galleria Arianna Sartori
Via Ippolito Nievo 10, Mantova

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Giuseppe Facciotto, Ezio Mutti, Vera Campagnari, Rinardo Gozzi, Renzo Ferrarini, Danilo Guidetti, Domenico Gentile, Mario Lipreri, Lucia Bonseri, Giordano Nonfarmale, Nicoletta Barbieri, Elio Terreni, Simone Cortellazzi.

Fino a

Giovedì, 23 Gennaio, 2025 - 19:30

Mantova in collettiva 2025/4. Facciotto, Mutti, Campagnari, Gozzi, Ferrarini, Guidetti, Gentile, Lipreri, Bonseri, Nonfarmale, Barbieri, Terreni, Cortellazzi

Comunicato

Nelle due sale della Galleria Arianna Sartori di Mantova (via Ippolito Nievo 10 / via Cappello 17), il prossimo Sabato 11 gennaio alle ore 17.00, si inaugura la quarta esposizione collettiva di un ciclo di mostre che vogliono esplorare il mondo artistico mantovano moderno e contemporaneo.

Arianna Sartori è la curatrice della mostra “Mantova in collettiva 2025/4”, che con l’esposizione di artisti diversi tra loro per generazioni (nati tra il 1904 al 1972), per tipologie espressive e tematiche e anche per le tecniche esecutive che tanto li caratterizzano, si muove ormai da decenni, con la volontà di rivitalizzare la curiosità e l’interesse del pubblico ponendo accenti nuovi verso il mondo dell’arte mantovana che merita di essere costantemente rivitalizzato.

In mostra le opere degli Artisti (in ordine cronologico): Giuseppe Facciotto (Cavriana, 1904 - Mantova, 1945), Ezio Mutti (Castiglione delle Stiviere, 1906 - Castiglione delle Stiviere, 1987), Vera Campagnari (Cavriana, 1911 - Mantova, 2003), Rinardo Gozzi (Mantova, 1923 - Mantova, 2005), Renzo Ferrarini (Mantova, 1928 - Mantova, 2001), Danilo Guidetti (Castiglione delle Stiviere, 1928 - Castiglione delle Stiviere, 1990), Domenico Gentile (Salerno, 1933 - Asola, 2017), Mario Lipreri (Curtatone, 1938 - Mantova, 2010), Lucia Bonseri (Pomponesco, 1950 - vive a Suzzara), Giordano Nonfarmale (Mantova, 1951 - vive a Mantova), Nicoletta Barbieri (Castel d’Ario, 1956 - vive a Mantova), Elio Terreni (Goito, 1958 - vive a Goito), Simone Cortellazzi (Campitello, 1972 - vive a Campitello).

 

L’esposizione “Mantova in collettiva 2025/4”, che resterà aperta al pubblico fino al 23 gennaio 2025, vede esposte quarantaquattro opere alle pareti e otto sculture al centro delle due sale.

Orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30.

Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu

 

Biografie degli Artisti ed elenco opere in mostra:

 

Giuseppe Facciotto nasce a Cavriana (MN) il 31 luglio 1904, Angelo Giuseppe Facciotto è figlio di Giovan Battista Facciotto e di Lucia Maddi. Dopo il trasferimento della famiglia a Castiglione delle Stiviere, Facciotto inizia gli studi tecnici e la frequentazione con il pittore Umberto Bignotti, reduce della prima guerra mondiale, che identificherà sempre come suo maestro. Inizia a frequentare anche una scuola domenicale di disegno e a eseguire mappe miniature su commissione: i suoi primi oli risalgono a questi anni. Dopo il diploma è assunto come avventizio presso la Congregazione di Carità di Castiglione e nel 1930 ottiene l’incarico di economo presso l’ospedale psichiatrico di Mantova nella frazione di Dosso del Corso dove si trasferisce nel 1932 con i genitori e la famiglia. Nel frattempo infatti, dall’unione con Angela Panigalli nascono le due figlie Lidia (1927) e Gabriella (1930). Inaugura presso l’Istituto diverse iniziative di taglio terapeutico - ricreativo come una falegnameria, un teatro, una tipografia, una biblioteca e addirittura una colonia agricola. In questi anni frequenta gli amici pittori di Castiglione e di Mantova ospitandoli presso la sua abitazione. Nel 1934 espone alla sua prima collettiva, la III Mostra Sindacale Provinciale d’arte presso Palazzo Aldegatti (cui prende parte da questo momento quasi senza soluzione di continuità fino al ‘44) dove espone tre tele e dove allarga il cerchio delle sue amicizie frequentando Di Capi, Cavicchini, Dal Prato, Lucchini, Bergonzoni e Perina e misurandosi con la reazione a Novecento. Nel 1936 (e poi ancora nel ‘37) espone per la prima volta a Milano alla “VII Mostra Regionale Sindacale d’Arte” a Palazzo della Permanente. Nel 1937 si ammala gravemente e, dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico, trascorre sul lago di Garda lunghi periodi dove ha modo di conoscere personalmente Angelo Del Bon e di frequentare Umberto Lilloni. A Burano e Mazzorbo, dove soggiorna regolarmente a partire da questi anni, si avvicina a Pio Semeghini e alla scuola buranese. In questo periodo si dedica completamente alla pittura. Nel 1939 si segnala la sua partecipazione alla “Mostra nazionale del Paesaggio Italiano” più noto come “Il Premio Bergamo”, al Palazzo della Ragione. Nel 1943 tiene due personali alla Galleria “L’Annunciata” di Milano e alla Galleria “Cortina” di Rovereto: in queste due occasioni scriveranno di lui Alfonso Gatto e Leonardo Borgese. Nel 1944, a pochi mesi di distanza uno dall’altro, muoiono i genitori. In questi ultimi anni si esprime soprattutto tramite il disegno e la scrittura; riordina le carte e i dipinti. In agosto è colpito da tifo: sembra riprendersi, ma l’anno dopo una ricaduta lo costringe in ospedale a Mantova dove muore il 27 giugno 1945.

Opere in mostra di Giuseppe Facciotto:

Laguna, s.d., olio su tavola, cm 38x51

Girasoli, s.d., olio su cartone, cm 61x50

Nudo femminile, s.d., grafite, cm 18x13,5

Ritratto di vecchia, s.d., sanguigna, cm 24x17

 

Ezio Mutti nasce l’11 luglio 1906 a Castiglione delle Stiviere (MN), dove muore il 5 gennaio 1987.

Nel 1927 riceve una borsa di studio Franchetti per continuare gli studi a Monza presso Alessandro Mazzucotelli. Si diploma all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza specializzandosi in forgiatura. Nel 1928 partecipa alla Mostra Amici dell’Arte di Torino. Dal 1931 fino agli anni ’60, prende parte a tutte le Mostre Nazionali dell’Artigianato Artistico a Firenze. Nel 1933, partecipa alla IV Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia alla Permanente di Milano. Con Lilloni, Del Bon, Marini, Nene Nodari e altri, dà avvio quello che diventerà il Chiarismo mantovano. Prende parte alla Mostra Provinciale Pittura e Scultura tenutasi in occasione della III Settimana Mantovana, nel Palazzo Ducale di Mantova; espone anche alla Mostra Regionale Bianco e Nero. Nel 1934 si reca a Parigi dove frequenta la Grande Chaumière e conosce lo scultore Emile Gilioli. Espone modelli di sculture futuriste in alluminio alla Galleria Christofle di Parigi. Rientrato in Italia, partecipa alla V Mostra d’Arte alla Permanente di Milano. Nel 1935 interviene alla VI Mostra d’Arte alla Permanente di Milano. Riceve, lo stesso anno, la Medaglia d’oro del Ministero Pubblica Istruzione alla 1a Mostra Nazionale di Bologna. È presente, nel 1941, alla VIII Mostra sindacale degli artisti mantovani. Nel 1942, espone la scultura Paracadutista alla Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, che si tiene nel Palazzo delle Esposizioni a Roma. La mostra itinerante è trasferita a Monaco, Berlino, Vienna, Budapest e Bucarest. Nel 1942, nel Ridotto del Teatro Sociale di Mantova, partecipa alla IX Mostra Sindacale degli Artisti Mantovani. Interviene alla X Mostra Sindacale d’Arte, 1944, allestita nella sede dell’Unione professionisti e artisti a Mantova. Nel 1947 partecipa alla Mostra d’arte di Quistello. Nel 1948, con il Gruppo Artistico Mantovani, espone al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 1949 partecipa al “Premio Mantova 1949” tenutasi al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 1961 figura alla “Rassegna Arti Figurative Mantovane dall’800 ad oggi” alla Casa del Mantegna. Figura nel 1982 alla Mostra itinerante “Dal Mincio al Naviglio e ritorno. Artisti nell’Alto Mantovano dal 1900 al 1950” che si tiene nel Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti, e poi, nel 1983, presso il Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano. Nel 1984, il Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti gli allestisce una personale; la stessa viene trasferita a Castiglione delle Stiviere. Presso il Centro Culturale del Comune di Virgilio, figura alla mostra “Incisori mantovani negli anni trenta”. È presente alla “Mostra del Disegno Mantovano del ‘900” che si tiene a Mantova nel Museo Civico di Palazzo Te. Partecipa alla mostra “L’uomo e l’acqua” che si tiene a Mantova nei locali di Piazza Castello. Nel 1986, la Libreria Einaudi di Mantova gli allestisce una personale; lo stesso anno figura alla rassegna “Il Chiarismo Lombardo”, che si tiene prima a Milano, a Palazzo Bagatti Valsecchi, e poi a Mantova alla Casa del Mantegna. Dopo la morte, con una sua mostra di dipinti ad olio inediti intitolata “Paesaggi. Dipinti 1950-1955”, dal 16 giugno al 20 luglio 1995, viene inaugurata la Galleria Arianna Sartori di Mantova. Nel 1996, è inserito nella rassegna “I Chiaristi, Milano e l’Alto Mantovano negli anni Trenta”, allestita nelle tre sedi di Medole, Castiglione delle Stiviere e Volta Mantovana; nella mostra “Artisti mantovani del primo Novecento”, ordinata dalla Galleria Arianna Sartori di Mantova; in “Il disegno mantovano”, sempre alla Galleria Arianna Sartori di Mantova. Nel 1999 è inserito nella rassegna “Arte a Mantova 1900-1950”, in Palazzo Te a Mantova; quindi nella Mostra “Il disegno a Mantova 1900-1950”, alla Pinacoteca Comunale di Quistello. Nel 2000 è inserito nella mostra “Arte a Mantova 1950-1999” al Museo Diocesano di Mantova. Alla Galleria Arianna Sartori di Mantova nel 2005 si tiene la mostra “Ezio Mutti. Opere 1932-1980. Sculture, dipinti, disegni”. Nel 2010 è inserito nella mostra “Scultori mantovani del 900” organizzata dalla Pinacoteca Comunale di Quistello. Nel 2012 figura alla rassegna “Il Paesaggio dell’Alto Mantovano: arte, identità e territorio” alla Casa del Mantegna di Mantova. Alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN) figura nel 2014 alle rassegne “Donna fonte ispiratrice d’arte” e “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, nel 2015 alla rassegna “MantovainArte2015”, nel 2016 “50anni d’arte in Lombardia”.Nel 2024 è inserito nella mostra “Mantova in collettiva 2024/2” alla Galleria Arianna Sartori di Mantova.

Opere in mostra di Ezio Mutti:

Soldati, 1942, bronzo, cm 20x20x10

Ragazza che si pettina, 1944, bronzo, cm 32x20x20

Ritratto di Maria, 1944, bronzo, cm 33x22x16

Evoluzione della sfera, 1983, bronzo lucido, cm 20x17x10

 

Vera Campagnari nasce il 16 maggio 1911 a Cavriana, nell’affascinante località dei Colli morenici, per puro caso. Suo padre, anarchico socialista, in fuga nel Trentino, si era avvicinato il più possibile al paese dove risiedevano le sorelle e i fratelli, Guidizzolo, per far nascere il quarto figlio, Vera appunto. In poco meno di dieci anni tra una fuga e l’altra, Vittorio Campagnari e la moglie Maria Bozzi avevano messo al mondo cinque figli. Rimangono orfani della madre in tenerissima età. Vera, sin da adolescente, manifesta, come i fratelli, una predisposizione ed un interesse per ogni forma di conoscenza, ma in particolare una grande facilità all’espressione visiva (disegno, pittura). L’ambiente che la circonda ed in particolare le zie e i nonni materni che in qualche misura sostituiscono la madre, decidono il suo futuro di donna: non una artista ma una buona conduttrice familiare. È questa spaccatura fra il suo bisogno di esprimersi e la situazione concreta di vita a creare la sua sofferenza di vivere. Quando incontra Giordano Scaravelli, amico dei fratelli Campagnari, vede in lui quello che lei non aveva e non avrebbe potuto realizzare: un giovane libero, che a 23 anni era già uscito di casa per fare l’artista, dopo aver frequentato i corsi di figura alla scuola d’arte e il corso di violino alla scuola di musica. Vera e Giordano si sposano dopo pochi mesi di fidanzamento col proposito di condurre una vita alla ‘Bohème’, magari all’estero. Le cose non vanno esattamente secondo i loro sogni: la nascita di due figlie nel giro di un anno e mezzo, la guerra e la morte della primogenita frenano i loro sogni di vagabondaggio. Vera si trova a fare la moglie dell’artista: è la sua modella, il suo sostegno spirituale nei momenti di incertezza ed anche la più autentica estimatrice della sua arte. Per anni Vera si illude che l’arte vissuta di riflesso possa appagare i suoi bisogni spirituali. Ma viene un momento in cui una crescente inquietudine fa emergere la necessità di liberare i contorni netti della sua personalità e di esprimerla in immagini. Lo fà con una ricchissima produzione sia pittorica che scultorea, ma per salvare il suo rapporto con il marito preferisce limitare la propria visibilità come artista e di conseguenza l’esposizione delle opere. Non rinuncia tuttavia a partecipare a mostre collettive e a concorsi, dove riceve chiari riconoscimenti dalla critica. (Nel 1958, alla II Mostra d’Arte di Viadana, vince il Secondo Premio per la scultura. Nel 1959 partecipa alla Mostra L’arte nel tempo libero alla Casa del Mantegna di Mantova e partecipa a Bari, alla Mostra nazionale L’Arte nel Tempo Libero. Nel 1960, con La Famiglia Artisti Indipendenti Mantovani, partecipa alla Mostra d’Arti Figurative alla Casa del Mantegna di Mantova…).

Il marito dal canto suo manifesta sempre apprezzamenti verso la produzione scultorea di Vera.

Sia nelle sculture come nei dipinti e nei disegni è evidente una ricerca di un equilibrio interno che si traduce in una struttura compositiva. Ma in Vera questa struttura è la spina dorsale di un messaggio nato direttamente dall’anima, da una spiritualità pura, intensa, espressa anche nelle numerose poesie. A posteriori è possibile definire un asse cronologico della sua produzione, diciamo dalla fine degli anni 50 agli anni 80.

Muore il 15 settembre 2003 a Mantova.

Opere in mostra di Vera Campagnari:

Cattedrale, 1950, tempera su masonite, cm 80x70

Cantiere, 1965, tempera su masonite, cm 75x65

A teatro, s.d., tempera su masonite, cm 59x49

Notturno, s.d., tempera su masonite, cm 67x52

 

Rinardo Gozzi nasce il 17 dicembre 1923 a Mantova, dove muore il 17 novembre 2005.

Completa la sua formazione artistica di base attraverso Liceo Artistico, Scenografia a Bologna, dietro il prezioso magistero di Nino Bertocchi, e successivamente Politecnico di Milano (studi di Architettura, non completati). Nel dopoguerra, intraprende un’intensa attività nel disegno e nella pittura, avviando con curiosità sperimentale una ricerca espressiva che dall’osservazione oggettiva tende gradualmente allo studio della sintesi forma-luce, per approdare ad una espressione sempre più rarefatta ed astratta della sua originale visione del mondo. Dagli anni Cinquanta si dedica all’insegnamento dell’Educazione Artistica in Istituti Superiori e Medi ed avvia con il collega ed amico Carlo Bondioli una revisione critica dell’editoria scolastica specifica, basata su criteri innovativi atti a trasformarne la tradizionale routine didattico pedagogica, suscitando con i nuovi testi scolastici, consensi autorevoli di prestigiosi esponenti del mondo artistico nazionale (Argan, Pallottino, Mazzon). Tale impegno non impedisce una seppur sporadica partecipazione a mostre collettive. Partecipa nel 1951 alla Mostra Sindacale Artisti Mantovani, tenutasi nella Casa del Mantegna in Mantova dal 17 giugno al 1 luglio con cinque dipinti: Figura sdraiata, Bozzetto, Donna seduta, Fiori, Paesaggio. Lanfranco sulla Gazzetta di Mantova scrive: “Rinardo Gozzi à gusto in “Donna seduta” ottima di fattura ma dissonante col resto della produzione”. Nel 1972 partecipa alla collettiva curata da Raffaele De Grada, alla Galleria La Nuova Sfera di Milano insieme agli amici Bernardelli, Bolognesi, Bondioli, Dusi, Gorni, Perina, Ruberti. Nel 1974 al Circolo Ufficiali del Presidio di Mantova, partecipa ad una collettiva di artisti mantovani. Riappare sulla scena artistica nel 1986 con la partecipazione alla rassegna “Opere in corso” al Palazzo Te di Mantova. Dal 16 giugno al 30 luglio 1987, espone alla “Mostra degli Artisti Mantovani” al Palazzo della Ragione di Mantova. Dall’11 al 26 giugno 1988, è presente alla mostra d’arte “Natura Fluens” seconda edizione, al Palazzo Ducale di Mantova. Dal 21 aprile al 21 maggio 1989, nel Salone del Vecchio Ospedale di S. Maria della Pietà a Cremona, è presente alla Prima Biennale di Cremona. Partecipa, dal 1 al 31 maggio 1990, alla Biennale d’Arte Sacra che si tiene nella Chiesa dei Santi Ambrogio ed Antonio di Cremona; la mostra poi viene trasferita, nel mese di giugno, nella Sala 90 del Palazzo Ducale di Mantova. Dal 9 al 24 giugno dello stesso anno, è presente alla mostra d’arte “Natura Fluens”, quarta edizione, al Palazzo della Ragione di Mantova. A Cremona, nell’ottobre 1993, figura alla rassegna “Mostra omaggio a Claudio Monteverdi”; la stessa è poi trasferita, nel mese di novembre, a Mantova.

Nel 1999, dal 22 maggio al 20 giugno, presso la Libreria Galleria Einaudi di Mantova, tiene la personale “Rinardo Gozzi dipinti 1988-1999”, con note in catalogo di Alessandro Righetti. Dall’8 aprile all’11 giugno 2000, partecipa alla rassegna “Arte a Mantova 1950-1999”, a cura di Claudio Cerritelli, alla Casa del Mantegna di Mantova. Nel 2007, dopo la morte, la stessa Casa del Mantegna di Mantova, gli dedica la mostra “Rinardo Gozzi. Opere 1946-2003. Antologia retrospettiva”, a cura di Renzo Margonari. Nel 2014 figura alla rassegna “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2015 figura alla rassegna “MantovainArte2015. 1° regesto artistico mantovano”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2016 figura alla rassegna “di Fiore in Fiore”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2017 figura alla rassegna “50anni d’Arte in Lombardia”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2018 figura alla rassegna “l’Arte tra paesaggi e periferie”, presso la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN).

Opere in mostra di Rinardo Gozzi:

Senza titolo, 1987, olio su tela, cm 80x80

Senza titolo, 1987, olio su tela, cm 80x80

Senza titolo, 1988, olio su tela, cm 100x60

Senza titolo, 1992, olio su tela, cm 100x50

 

Renzo Ferrarini nasce il 13 febbraio 1928 a Mantova, dove muore il 10 settembre 2001.

Inizia giovanissimo a disegnare. Decisivi nella sua formazione artistica si rilevano gli stretti contatti di amicizia e stima con alcuni dei maggiori maestri mantovani: Giovanni Minuti, Giordano Scaravelli, Vindizio Nodari Pesenti, e soprattutto Giulio Falzoni. Gli anni ‘40-’50 oltre ad essere caratterizzati da una ricca produzione di disegni, grafiche e tavole illustrate, sono quelli in cui Ferrarini impronta e perfeziona la sua tecnica e la sua vocazione vedutista.

Giunge a contatto con autori di livello nazionale quali Falzoni, Raimondi, Molino, e poi Alessandro Durini, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Paolo Sala e i vedutisti dell’ambito napoletano.

Fa parte  dal1947 al 1951 del gruppo “Artisti Indipendenti Mantovani” (GAM) e con essi espone.

Dagli anni ‘60 è impegnato in una produzione varia caratterizzata dalla continua ricerca.

Dal ‘70 in poi si moltiplica sue mostre personali e la sua partecipazione a importanti rassegne collettive si estende ad altre città italiane (Venezia, Merano, Bologna, Bari, Milano, Padova, Forlì, Vicenza, Siracusa…).

Egli, con i suoi acquerelli, ha illustrato numerose pubblicazioni dedicate alla città di Mantova.

Sue opere figurano in importanti collezioni d’arte e in cataloghi (tra gli altri BNL, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Camera di Commercio di Mantova).

Opere in mostra di Renzo Ferrarini:

In tram a Mantova, 1948, acquerello, cm 15,6x23

Verona, 1952, acquerello, cm 17x24,5

Venezia, 1978, acquerello, cm 24x32

Londra, 1990, acquerello, cm 36,5x25

 

Danilo Guidetti nasce nel 1928 a Castiglione delle Stiviere (MN), dove muore nel 1990.

Autobiografia: “La casa in cui vissi nella mia prima infanzia era vicina a quella dello scultore Brigoni, un uomo meraviglioso, buono, saggio, intelligente. Entravo furtivo nel suo cortile e mi accucciavo presso una statua. La mia fantasia cominciava a volare; quelle grandi figure, le fontane, i gessi, i cotti e quell’uomo così possente, che mi parlava con una voce calda che sembrava appartenere a un mondo diverso.

La mia iniziazione all’arte incominciò a cinque, sei anni.

Durante la guerra frequentai l’Istituto Commerciale di Castiglione. Il professore di disegno Tonolini mi incoraggiò molto e fra i quattordici e i quindici anni disegnai molte figure della Cappella Sistina.

Mi affascinavano i disegni di Raffaello, di Leonardo, di Michelangelo. Finalmente ebbi la possibilità di acquistare i primi volumi di arte, interesse che tuttora continua.

Consigliato dal professor Marini mi presentai alla Scuola d’Arte e Mestieri di Monza, ma purtroppo era ancora occupata dal comando alleato. Intanto lavoravo in negozio con la mia famiglia, studiando di notte, così che a diciotto anni ebbi un collasso. Fortunatamente fui ospite a casa Pastore a S. Martino, e le cure e la sensibilità della signora Dina mi aiutarono a superare quel brutto momento.

La signora Pastore era stata allieva dello scultore Adolfo Wildt, e mi fece approfondire lo studio e le tecniche del disegno.

Intanto nasceva l’amicizia con lo scultore Ezio Mutti e con il pittore professor Marini e conobbi Del Bon della scuola chiarista.

La conversazione colta, intelligente e sensibile del professor Marini mi fu di grande aiuto. Proseguivo nel mio lavoro al negozio, ma ogni istante libero era dedicato all’arte.

Un grande apporto alla mia formazione e di uomo e di artista diedero l’amicizia di Pittigliani e più tardi il contatto umano di Gilioli e dal ’75 l’incontro e conseguente amicizia con Giunni.

Così partecipai a mostre estemporanee e concorsi. Nel ’61 ebbi la mia prima personale alla Loggetta di Brescia, nel ’72 la personale alla Cornice di Desenzano, nel ’75 a Castiglione, nel ’76 alla Galleria del Libro a Desenzano, nel ’77-’78 a Castiglione a cura del Comune, pure nel ’78 alla Galleria del Libro a Desenzano, nell’80 all’UCAI di Brescia, e la presentazione di queste mostre mi fu scritta dal professor Giuseppe Tonna, nell’82 alla Galleria Città Nuova di Brescia; pure nell’82 partecipai al Salon d’Automne di Parigi con una tela costruttivista ed ebbi una personale nelle sale dell’Arci di Castiglione.

Nel periodo che va dal ’75 all’81 la mia salute subì duri colpi ed ha lasciato segni tangibili nella mia vita. Ma in questi ultimi anni fu di grande apporto al mio pensiero e di conseguenza al mio lavoro il rapporto con grandi personalità.

Cosicché mentre le mie ricerche di naturalismo astratto si approfondivano, crebbe l’amore del segno e l’interesse per il mondo meraviglioso della carta; la ricerca e conoscenza di materiali a me nuovi ed attraverso impasti e collages, sovrapposizioni e toni trovare dentro la carta stessa una mia espressione d’amore per l’arte”.

Opere in mostra di Danilo Guidetti:

Via Roma, Castiglione delle Stiviere, 1945, olio su tela, cm 43x53

Natura morta, s.d., olio su tavola, cm 40x50

Paesaggio, 1975, olio su masonite, cm 30x40

Natura morta con fichi, 1977 ca., olio su tela, cm 50x70

 

Domenico Gentile nasce a Salerno nel 1933 e della sua terra manterrà l’accento, l’amore per la luce e il colore, la vocazione a sdrammatizzare ogni accadimento, il fatalismo e, forse, un pizzico di superstizione.

Per il resto sceglierà Mantova, per viverci, per lavorare, per radicarsi come uomo e come artista.

Una scelta alla lunga deleteria per le sue articolazioni e cartilagini, ma di certo fortemente voluta e cercata, in nome di quella temperie culturale che negli anni sessanta si era creata nella nostra città, per quella vivacità di pensiero che si respirava nella ‘mitica’ Libreria Greco, animata da personalità di spicco quali Francesco Baratta, Mario e Umberto Artioli, Renzo Margonari, ecc. presenze stimolanti che si aggiungevano alle frequentazioni prepadane di Alfonso Gatto e Filiberto Menna, a completare una formazione culturale di ampio respiro, ad acuire una sensibilità ormai pienamente votata alla ricerca pittorica.

I frutti di questa attività instancabile, condotta per oltre cinquant’anni, sono in minime parte rappresentati nella mostra che la Galleria Arianna Sartori ha voluto dedicare a Domenico Gentile, nel novembre 2017 a pochi mesi dalla sua scomparsa, mantovano per scelta e artista per vocazione, una delle voci più singolari e propositive del dopoguerra. (Paolo Gianolio)

Due dipinti dell’artista Domenico Gentile sono stati esposti alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN): “Periferia industriale” del 1964 alla rassegna “l’Arte tra paesaggi e periferie” nel 2018 ed il dipinto “Composizione con fiori” del 1979 alla rassegna “Vegetalia tra Alberi, Fiori e Frutti” nel 2020.

Il 25 ottobre 2020 al Museo Civico “Goffredo Bellini” di Asola si inaugura “Indagando le sottili trame”, mostra antologica di Domenico Gentile a cura di Carlo Micheli e Beatrice Pastorio.

Nel 2021, dal 4 al 23 dicembre, viene ricordato con una nuova mostra intitolata “Di notte” alla Galleria Arianna Sartori di Mantova.

Opere in mostra di Domenico Gentile:

La vetrina n° 2, 1985, olio su tela, cm 50x50

La vetrina n° 3, 1985, olio su tela, cm 50x50

Sorrisi di primavera, 1985, olio su tela, cm 50x60

Senza titolo, 1990, olio su tela, cm 50x60

 

Mario Lipreri nasce a Curtatone (MN) il 27 febbraio 1938; muore a Mantova il 6 febbraio 2010.

Frequenta la Scuola Statale d’Arte di Mantova, seguendo i corsi del pittore e disegnatore Giovanni Minuti, approfondendo le tecniche del disegno e dell’acquerello.

La sua vera attività artistica ha inizio negli anni Settanta, con l’esecuzione di paesaggi delicati, intimistici e nature morte con rimandi a Morandi e a Braque. Nel 1980 dal periodo delle nature morte, ancora leggibili figurativamente, si sposta a quello della “ricerca archeologica”, esposte nella sua prima mostra personale alla Galleria Leonardo di Pegognaga nel 1981. Inizia qui il lungo percorso di Lipreri nella ricerca tesa e sottile dell’archè.

Dal 1982 si susseguono importanti personali (a Mantova, Bologna, Pisa, Verona, Milano, Prato, Treviso, Bergamo, Viadana), con letture critiche di R. Margonari, F. Bartoli, M. Corradini, N. Micieli, G. Segato, A. Righetti, e significative presenze in collettive a livello nazionale ed europeo, molte delle quali aderendo al sodalizio artistico costituito dal pittore reggiolese Gianni Baldo.

Nel 2000 prende parte alle rassegne “Arte a Mantova 1950-1999” alla Casa del Mantegna di Mantova e “Il disegno a Mantova 1950-2000” alla Pinacoteca Comunale di Quistello, e nel 2001 alla collettiva “Arte di Mantova e Siracusa”, organizzata nella città siciliana e poi al Museo di Gazoldo degli Ippoliti (MN).

Dopo la sua scomparsa, nel 2011 “Sapore di Vino. 24 artisti a confronto”, Galleria Arianna Sartori, Mantova. “Arte a Mantova 2000-2010, persistenze, verifiche e nuove presenze”, Casa del Mantegna, Mantova; nel 2013 “Mario Lipreri”, Galleria d’Arte Spazio 6, Verona, personale; “Mario Lipreri interfaccia col futuro”, Galleria Arianna Sartori, Mantova, personale; nel 2014 “Mario Lipreri”, Palazzo dei Capitani, Malcesine (VR), personale; “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN); nel 2015 “MantovainArte2015”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN); nel 2016 “Antologica di Mario Lipreri”, Museo Diocesano F. Gonzaga, Mantova; “50anni d’Arte in Lombardia”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN); nel 2017 “Mario Lipreri. Sculture e dipinti”, Galleria Arianna Sartori, Mantova, personale; nel 2023 “L’immaginario interiore di Mario Lipreri", Galleria Arianna Sartori, Mantova, personale.

Opere in mostra di Mario Lipreri:

Concrezione fossilizzata, 2000, bronzo, h. cm 29

Stratificazione, 2000, bronzo, h. cm 34

Sedimentazione, 2003, bronzo, h. cm 40,5

Strato organico, 2005, bronzo, h. cm 35

 

Lucia Bonseri nasce nel 1950 a Pomponesco (MN) e risiede a Suzzara (MN). Negli anni 80 frequenta la scuola del nudo a Mantova, e successivamente aderisce al “Gruppo di pittura La Torre” (MN) sotto la direzione della Prof.ssa Anna Moccia. In seguito si affida all’insegnamento dei Proff. R. Marradi e D. Casile per affinare la tecnica dell’acquerello e del Prof. F. Bassignani per l’incisione. Negli ultimi anni ha ripreso la tecnica dell’affresco appresa con i corsi del prof. R. Pedrazzoli presso l’Atelier Ducale. È stata socia fondatrice dell’Associazione Artisti Virgiliani dal 1991 al 1998 e ha fatto parte del Gruppo “Fusionart” di Mantova dal 1996 al 2006, partecipando a tutte le esposizioni artistiche e pubblicazioni promosse dalle stesse. Ha esposto in molte località italiane con personali e collettive su invito, dalla metà degli anni 80, tra cui le più significative, a Mantova, Palazzo Ducale e Palazzo della Ragione “Natura Fluens”, a Massa al Teatro Guglielmi, alla Casa del Rigoletto e al Salone Mantegnesco (Mantova), a Roma Galleria Elios, Casteldario (MN) Casa Museo Sartori, Genova contemporanea Satura a Palazzo Stella, Gazoldo degli Ippoliti Palazzo Castello, Foggia Premio Primavera e alla Galleria del Premio Suzzara (MN). Recentemente le è stato conferito il Premio Arte Biennale per meriti artistici, dal curatore della mostra Pro Biennale 2024 a Venezia, Salvo Nugnes e dal prestigioso comitato formato da personaggi illustri della cultura e dello spettacolo. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali ricevendo premi e segnalazioni.

Opere in mostra di Lucia Bonseri:

Deep Peace / Pace profonda, 2018, tecnica mista e foglia oro su tavola, cm 60x80

Ultimo abbraccio, 2019, acrilico e olio su tela, cm 70x90

Materia instabile, 2024, acrilico su tavola, cm 100x100

Woman, 2024, polveri di affresco e acrilico su tela, cm 100x80

 

Giordano Nonfarmale nasce il 10 luglio 1951 a Mantova, dove vive e lavora.

Mostre personali: 1975 - Sala Consigliare, Marmirolo (MN). 1976 - Studio d’arte “Sartori - Circolo ACLI”, Canneto S/Oglio (MN). “Giogo”, Sacchetta di Sustinente (MN). “Tecnosalotto”, Bancole (MN). 1985 - “Arte Giovane 85”, Assessorato alla pubblica istruzione, Comune di Mantova. 1988 - Scuola elementare, Bagnolo S. Vito (MN). 1990 - “Festa dell’Avanti”, Bagnolo S. Vito (MN). 1991 - “La vetrina del Sagittario”, Corniceria Mario Lombardo, Mantova. 1998 - “Appuntamenti con l’arte”, a cura di Learco Zanardi, Marmirolo (MN). 2002 - Palazzo del Comune, Goito (MN). 2011 - Centro Culturale “Costa Del Rile”, Retorbido (PV). 2019 - Torre di Ceresara (MN). 2020 - MAD, Mantova.

Mostre collettive: 1975 - Collettiva di 5 pittori in favore degli operai della “Zemar”, Mantova. 1978 - Ospedale Dosso del Corso “Orlando al Dosso”, Mantova. 1985 - Scuola Elementare, Borgo Angeli di Mantova. 1986 - “Arte Giovane”, “La Torre”, Assessorato alla pubblica istruzione, Mantova. 1989 - “4 pittori: Giordano Nonfarmale “Male”, Giuseppe Billoni, Claudio Malacarne, Walter Donini, “La Torre”, Mantova. 1990 - “Arte scuola”, Sala 90, Palazzo Ducale, Mantova. 4° edizione “Natura Fluens”, Palazzo della Ragione, Mantova. 1993 - “Omaggio a Tullio Cattalani”, Assessorato alla Cultura, Marmirolo (MN). Gazoldo degli Ippoliti (MN). Casa del Mantegna, Mantova. 1994 - “Artisti in fiera”, Mantova. 1995 - Casa del Rigoletto, Mantova. 1998 - “Apocalisse di S. Giovanni”, Palazzo Ducale, Mantova. Giornata nazionale del Telefono Amico Italia, Mantova (donato un quadro sul tema). “Disegni”, Scuderie di Palazzo Gonzaga, Comune di Volta Mantovana, Volta Mantovana (MN). “2° Concorso internazionale di Pittura, Grafica e Scultura”, Palazzo Guarienti, Valeggio sul Mincio (VR), 1° premio per la grafica. Castello dell’incoronata, Cerlongo (MN). 1999/2000 - “Disegno a Mantova 1950-2000”, Quistello (MN). 2013 - “Giordano Nonfarmale e Natale Paulis”, Foro Boario, Grazie di Curtatone (MN). 2014 - “Giordano Nonfarmale e Natale Paulis”, Foro Boario, Grazie di Curtatone (MN). “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). “Linee artistiche a confronto”, Pinacoteca d’arte moderna “Le porte”, Napoli. “Dialogando con la Biennale”, Centro d’arte “San Vidal”, Venezia. “Italian Style”, Galleria Arte Arte di Valentina Morongiu, Mantova. “Arte Padova 2015”, Fiera di Padova. 2016 - “di Fiore in Fiore”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2016 - Correnti artistiche a confronto, Centro d’Arte San Vidal, Venezia. Espressioni artistiche dell’arte moderna nel XXI secolo, Anacapri (NA). Fra tradizione e innovazione, correnti artistiche a confronto, Circolo ufficiali dell’esercito, Palazzo Salerno, Napoli. 2017 - “Animalia. Natura & Arte”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). Linee a confronto, Circolo degli Artisti, Palazzo Graneri della Roccia, Torino. “Dialogando con la Biennale”, Centro d’arte “San Vidal”, Venezia. 2018 - MAD, Mantova. 2021 - “Autoritratti e Ritratti di personaggi illustri”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN).

Opere in mostra di Giordano Nonfarmale:

Ritorno a casa, 2008, tecnica mista su cartone, cm 54x44

La Cattedrale, 2018, tecnica mista su cartone, cm 42x30

La Cattedrale di Isidoro, 2022, tecnica mista su tela, cm 40x30

A Mantova…, 2023, tecnica mista su tavola, cm 40x60

 

Nicoletta Barbieri nasce nel 1956 a Castel d'Ario, in provincia di Mantova.

Dopo il diploma all’Istituto d’Arte del capoluogo, partecipa a corsi di design a Milano presso il designer Fronzoni e di fotografia a Venezia presso il fotografo inglese Christopher Broadbhent. Collabora con agenzie di pubblicità di Verona, Venezia, Milano e con CIT (Compagnia Italiana Turismo) di cui crea l’intera linea pubblicitaria.

Il suo spirito eclettico e curioso di novità la indirizza anche verso l’abbigliamento sportivo, che disegna per alcuni grandi marchi del ciclismo mondiale, tra cui Nalini; inoltre progetta libri per Case Editrici di Verona e Barcellona.

Dal 2000 si dedica totalmente alla pittura, partecipando poi con regolarità a mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Dal 2008 abbandona l’olio su tela e sperimenta materiali alternativi, smalti e vernici su ferro, lamiere, plexiglas. In smalto su plexiglas è la suggestiva decorazione dell'arcata Absidale della Chiesa dell'Istituto Farlottine di Bologna ultimata nel 2016.

Vive a Mantova.

Opere in mostra di Nicoletta Barbieri:

Caos, 2017, smalti su plexiglas, cm 53,5x35

La viaggiatrice, 2020, smalti su plexiglas, cm 50x30

Divina Commedia, Metamorfosi, 2021, smalti su plexiglas, cm 39,5x69,5

La giustizia, 2021, smalti su plexiglas, cm 34,5x55

 

Elio Terreni, pseudonimo di Cornelio Terreni, pittore, poeta e scrittore, è nato nel 1958 a Goito (MN), dove risiede. Dopo essersi laureato presso l’Università di Parma, inizia a insegnare negli Istituti di Istruzione Superiore. Sin da adolescente porta avanti anche la sua personale indagine artistica. I suoi studi si estendono, via via, dal disegno alla pittura, alla fotografia, alla calcografia con la tecnica della puntasecca (con il Maestro Angelo Boni) e all’arte digitale. Dal 1995 espone in Italia e all’estero, ottenendo con le sue opere importanti riconoscimenti. Nel 1997 entra a far parte della Commissione "Artecultura" del Circolo Ricreativo Culturale Castello, organo di consulenza per l’organizzazione di mostre d'arte e di eventi culturali a Villa Magnaguti a Cerlongo. Nel 2000, espone nella rassegna “Il disegno a Mantova 1950 - 2000”, presentata da Claudio Cerritelli, nella Pinacoteca Comunale di Quistello (MN). L'Amministrazione comunale della Città di Goito, dedicandogli un’ampia personale, intitolata “Immagini oltre il velo di Maja”, gli conferisce la “Medaglia di Sordello”, onorificenza della città. Nel 2001, ideato dall'artista goitese, nasce il “Premio Castello”, assegnato per meriti artistici, dal Circolo Culturale “Castello” di Cerlongo, con il patrocinio della Città di Goito. Nel 2002, partecipa a “Artexpo New York” allo Javits Convention Center a Manhattan ed espone nella mostra personale “B-cicli” alla Galleria 2E a Suzzara. Tra le personali si ricordano “Bussando alla porta dell’anima” (nel 2006) alla Galleria del Candelaio a Firenze, “Universi” (nel 2008) alla galleria “Studio C” a Piacenza e la mostra  all'Istituto Statale Superiore “Francesco Gonzaga” di Castiglione delle Stiviere (nel 2009). Nel 2014, Terreni inizia a dedicarsi anche all'Arte digitale, ovvero a creare opere in forma digitale (presentandole, spesso, stampate su carta/forex). Del periodo 2014 - 2017 si ricordano le partecipazioni: alla Triennale di Roma 2014; a “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni” (2014) e a “MantovainArte 2015 - 1° regesto artistico mantovano” a Casa Museo Sartori a Castel d'Ario (MN); a “ArtGermany 2016 - Stuttgart. Artisti italiani contemporanei a Stoccarda”, iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, nel Municipio della città tedesca; a “50anni d'Arte in Lombardia”, nel 2016, a Casa Museo Sartori a Castel d’Ario. Nel 2018, realizza la mostra personale “Espansioni”, presentata dal critico d’arte Gianfranco Ferlisi, alla Sala Arti 48, presso la Galleria del Premio Suzzara e partecipa alla rassegna “Maestri Contemporanei”, alla Casa dei Carraresi a Treviso. Nello stesso anno, Terreni crea il “Premio Castello per meriti culturali” (che si affianca al citato “Premio Castello per meriti artistici”) e che, su sua proposta, alla prima edizione, viene assegnato dalla commissione cultura del Circolo Castello a Learco Zanardi, operatore culturale e ricercatore microstorico marmirolese. Nel 2019, partecipa alle rassegne “Bienal De Arte Barcelona” al MEAM (Museo Europeo di Arte Moderna) di Barcellona e “Italian Art Show” presso l'Istituto Italiano di Cultura a Monaco di Baviera. Al Premio Firenze 2021 ottiene, nella sezione grafica, il 1° premio “Fiorino d’oro” ed espone l'opera premiata “Voglia di risalire” a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Nel 2023, espone nella “Mostra dei finalisti del XXXIX Premio Firenze”, a Palazzo Bastogi, a Firenze e nella rassegna d'Arte contemporanea “La stampa d’arte a Mantova dal 1800 ad oggi”, a Casa Museo Sartori a Castel d’Ario. Nello stesso anno realizza la mostra personale “Mutazioni”, curata dal critico d'arte Gianfranco Ferlisi, al Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano (MAM) a Gazoldo degli Ippoliti. Nei 2024 espone nella rassegna “La Resistenza”, presentata dal prof. Giammarco Puntelli, al Centro Leonardo Da Vinci a Milano e, successivamente, a Villa Schiff Giorgini a Montignoso (MS).

Opere in mostra di Elio Terreni:

Voglia di risalire, 2020, opera digitale stampata su carta-forex, cm 90x65

Ritrovati nel vento, 2022, opera digitale stampata su carta-forex, cm 90x65

Mutazioni, 2022, opera digitale stampata su carta-forex, cm 90x65

Sacche di resistenza, 2023, opera digitale stampata su carta-forex, cm 90x65

 

Rossano Simone Cortellazzi nasce nel 1972 a Campitello (MN) dove svolge l’attività di pittore e decoratore.

La sua passione per il colore ha radici lontane, nel mestiere di imbianchini svolto nella sua famiglia da generazioni e che lo vede coinvolto fin da giovanissimo. Verso la fine degli anni ’90 inizia il suo percorso artistico principalmente come autodidatta, ma la necessità di affinare la sua tecnica, la tenacia e la passione per l’arte lo inducono a ricercare gli insegnamenti quanto più diversi.

Nell’estate del 2005 segue un corso di Acquerello en plein air presso la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Tra il 2006 e il 2007 frequenta a Firenze l’atelier del Maestro Silvestro Pistolesi, noto allievo di Annigoni, prendendo lezioni private di disegno dal vero. Dal 2007 comincia inoltre a frequentare presso l’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” a Verona i Corsi Liberi di disegno, nudo dal vero e affresco. Nel 2012 studia Iconografia presso la Scuola dell’Abbazia di Maguzzano (BS). Infine negli ultimi anni la sua maturazione artistica viene segnata dall’amicizia con lo scultore e pittore Prof. Azeglio Bertoni di Luzzara (RE), che gli fornisce preziosi insegnamenti.

Dal 2001 ad oggi ha partecipato a numerosissime rassegne d’arte e mostre collettive nel mantovano e nelle province limitrofe, ricevendo diversi riconoscimenti. Nel 2007 e nel 2009 vince il 1° premio nella rassegna “Arte in Arti e Mestieri” a Suzzara (MN); inizia una serie di mostre personali in provincia di Mantova, Reggio Emilia, Piacenza, e figura anche nelle Fiere di Arte Moderna di Massa Carrara e Reggio Emilia. Partecipa anche a vari concorsi nazionali: nel 2011 vince il 4° Premio nel Concorso Internazionale “30x30” a Trieste, nel 2014 il 2° premio Città di Trento. Nel 2012 realizza la pala raffigurante S. Rita da Cascia per la Chiesa di S. Michele in Bosco (MN). Nel 2013 è invitato alla rassegna “Artisti per Nuvolari” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN) e tiene una personale alla Galleria Arianna Sartori di Mantova. Nel 2014 è invitato alle rassegne “Donna fonte ispiratrice d’arte” e “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2015 figura alla rassegna “L’arte italiana dalla terra alla tavola”, alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN). Nel 2016 figura alla rassegna “50anni d’Arte in Lombardia”, alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN).

Opere in mostra di Simone Cortellazzi:

Senza titolo, 2023, tecnica mista tela su carta, cm 120x80

Senza titolo, 2024, tecnica mista tela su carta, cm 50x40

Senza titolo, 2024, tecnica mista tela su carta, cm 60x50

Senza titolo, 2024, tecnica mista tela su carta, cm 70x100

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