Mario D'Amico, La danza dell'umanità
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Mario D'Amico, La danza dell'umanità
Comunicato
Mario D'Amico, La danza dell'umanità
a cura di Romina Guidelli
Inaugurazione venerdì 13 dicembre ore 18.00
Dal 13 al 19 dicembre 2019
Spazio Plus Arte Puls
Viale Mazzini 1, 00195 Roma
Info mostra
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 19. La mattina su appuntamento.
Contatti
rominaguidelli@hotmail.it - +39 3495202413
Venerdì 13 dicembre alle ore 18 sarà inaugurata la mostra di Mario D'Amico 'La danza dell'umanità' a cura di Romina Guidelli, presso lo Spazio Plus Arte Puls, sito in Viale Mazzini, 1 Roma. La mostra presenterà al pubblico una selezione dei lavori appartenenti all'ultima produzione di Mario D'Amico (2016/2019), opere alle quali saranno accostati dipinti di precedente datazione al fine di sottolineare l'evoluzione della ricerca del Maestro, incentrata sulla metamorfosi delle antropomorfe figure immerse nei profili delle 'sue' amate città, luoghi oggi interpretati come purissimo e geometrico spazio-sfondo che accoglie le protagoniste-presenze dipinte in primo piano dall'artista.
Scrive dell'opera di Mario D'Amico la curatrice della mostra:'Nel 2018 D’Amico sembra spostare sempre di più la sua attenzione dai panorami esterni ai salotti del privato. Sulle tele compaiono figure antropomorfe imponenti e solide, come grattaceli. La pittura evolve da una ricerca di assenza a quella di essenza e di essenziale; l’artista procede per sottrazione del particolare per raggiungere la trascrizione del volume come presenza-simbolo. I soggetti guadagnano uno spazio sempre più esclusivo sulla tela e lo spazio pittorico che li accoglie diventa ‘chiuso’, ristretto. La città è messa fuori da una stanza in cui ora accade la vita dentro. Questa dimensione intima e segreta è descritta da un colore diafano che abbandona quasi definitivamente le luminose cromie intrise di luce artificiale che appartengono alle città, al loro posto compaiono collage come frammenti del panorama esterno e della vita fuori. I piccoli personaggi che abitavano le sue grandi e deserte città guadagnano il primo piano alla ricerca di un’attenzione esclusiva, come fossero riflesso offerto da un quadro-specchio...'. E Romina Guidelli conclude nel testo: 'A poco a poco la città sembra aver preso posto dentro ai suoi personaggi. Essi non abitano i luoghi, si lasciano abitare. Silhouette vagamente umane attraversate da linee come strade, come rughe, raccontano l’esperienza del vivere. Il movimento lento della linea dell’artista si curva e s’addolcisce come in un momento ipnotico che, assecondandola, trascrive l’eterna danza dell’umanità'.
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