LOBODILATTICE

DA OGGETTI QUOTIDIANI DEL PASSATO A “RIFLESSI E TRASPARENZE”

Inaugura

Sabato, 19 Ottobre, 2024 - 17:00

Presso

Fondazione Kattinis
Via di Santa Maria in Monticelli 66

A cura di

Federica Fabrizi

Partecipa

Maurizio Foglietti Germana Galdi

Fino a

Venerdì, 25 Ottobre, 2024 - 19:00

DA OGGETTI QUOTIDIANI DEL PASSATO A “RIFLESSI E TRASPARENZE”

Comunicato

In occasione della settimana dell’arte contemporanea romana (RAW 2024), la Fondazione Kattinis ospita, dal 19 ottobre al 25 ottobre 2024, la mostra - Da oggetti quotidiani del passato a “Riflessi e Trasparenze” - di Maurizio Foglietti e Germana Galdi, a cura di Federica Fabrizi.

Oggetti comuni come simboli di un percorso universale: dalla contemplazione della memoria e dall’importanza di custodire e preservare il passato, espressa da Maurizio Foglietti, si arriva all’evoluzione emotiva e personale di Germana Galdi, che esalta la necessità di riconoscere sé stessi attraverso la trasparenza delle proprie emozioni e il coraggio di rifletterle nel mondo.

MAURIZIO FOGLIETTI ci invita a intraprendere un viaggio verso il passato nostalgico, dove ogni pennellata sembra racchiudere l’eco di un tempo perduto. Riesce a trasmettere la leggerezza e la delicatezza di un mondo che non esiste più, ma che persiste nella memoria collettiva. Le sue opere sono intrise di un’aurea poetica in cui l’acqua e il colore si fondono per dar vita a soggetti caratterizzati da una leggerezza malinconica, dove il passato diviene il protagonista assoluto. L’acquarello, per Foglietti è lo strumento ideale per fermare il tempo, per cristallizzare quei frammenti di esistenza che altrimenti andrebbero perduti. I suoi soggetti, oggetti quotidiani del passato, sono trattati con una delicatezza quasi eterea: i contorni sono sfumati, le forme emergono e si dissolvono, lasciando intravedere non solo l’oggetto in sé, ma anche il ricordo che esso evoca. In questo modo, Foglietti trasforma l’acquarello in un ponte tra il presente e il passato, in cui le sue pennellate catturano l’essenza di un tempo che sembra scivolare via, ma che, attraverso l’arte può essere momentaneamente fermato. Questa immersione nel passato non è statica: il passato non è un ricordo freddo e distante, ma è un luogo vivo, ricco di storie. Gli oggetti, semplici e ordinari, diventano simbolo di un’umanità che cerca di afferrare la bellezza fugace del tempo. Il suo utilizzo del colore è altrettanto significativo: toni tenui e sfumati, come se la luce e le ombre fossero degli elementi narrativi, altri attori che partecipano alla costruzione dell’immagine. Foglietti non è interessato a una rappresentazione precisa e dettagliata della realtà; al contrario, i suoi acquarelli sono finestre aperte su un mondo che ormai si è dissolto, in cui il ricordo si fa immagine. L’arte di Maurizio Foglietti è dominata dal desiderio di preservare ciò che è stato. In sintesi, con la sua tecnica raffinata e la sua sensibilità poetica ci offre una riflessione sul tempo, sulla memoria e sull’importanza di preservare, attraverso l’arte, quella piccole tracce di bellezza che altrimenti svanirebbero. Ogni sua opera è un invito a fermarsi, a guardare con attenzione, a lasciarsi cullare dalla dolce malinconia del passato e, in questo processo, a riscoprire il potere evocativo del ricordo.

GERMANA GALDI raccoglie l’eredità anche del suo passato con oggetti di famiglia e li trasforma in qualcosa di profondo dove rievoca e custodisce. Galdi guarda al presente come campo di evoluzione interiore. Dal 1996, sviluppa “Riflessi e Trasparenze”, un progetto di introspezione arricchito da un Master in Art Counseling a testimonianza di anni di gruppi di crescita personale. Utilizza l’arte per facilitare l’introspezione, concentrandosi sulla trasparenza emotiva e aiutando le persone a superare difficoltà attraverso la consapevolezza di sé e l’espressione delle proprie emozioni. Nella serie “Riflessi e Trasparenze”, Galdi trascende la pura estetica e ci invita a un dialogo con noi stessi, utilizzando il vetro e il metallo come potenti metafore delle dinamiche umane. Il vetro, fragile ma penetrabile dalla luce, rappresenta la vulnerabilità e la trasparenza delle emozioni; il metallo, resistente e riflettente, incarna la forza che si sviluppa con l’autoconsapevolezza. Questi materiali diventano strumenti per un’esplorazione interiore, in cui la luce che attraversa il vetro o si riflette sul metallo simboleggia la relazione tra ciò che proviamo e il mondo esterno. Il concetto di riflesso non è solo un fenomeno fisico, ma una metafora profonda della nostra capacità di riconoscere e accogliere le nostre emozioni. Come la luce che si riflette e si scompone, anche le emozioni, una volta accettate, si manifestano all’esterno, influenzando chi ci circonda e rafforzando le nostre connessioni con il mondo. Essere trasparenti con sé stessi, secondo Galdi, è un atto di autenticità e coraggio, un processo che richiede di spogliarsi delle maschere e dei condizionamenti che il passato ci impone. La sua capacità di evocare un dialogo tra luce e ombra, tra il visibile e l’invisibile, è la chiave poetica del suo lavoro. La luce che attraversa il vetro, come le esperienze che viviamo cambia d’intensità e significato, trasformando la trasparenza in un simbolo del processo di crescita personale. “Riflessi e Trasparenze” non è solo un percorso artistico, ma anche un viaggio autobiografico, filosofico e spirituale, che per Galdi rappresenta un vero e proprio stile di vita. L’artista ci invita a guardare dentro di noi con la stessa chiarezza con cui osserviamo gli oggetti riflessi. Attraverso la trasparenza e la capacità di riflettere, ci esorta a lasciarci attraversare dalla vita, accogliendo le emozioni e trasformandole in luce, svelando così la bellezza nascosta dentro di noi. Dal 1996 a oggi, Germana Galdi ha ampliato questo percorso esplorando altre forme espressive, come gli astratti in acrilico su tela, con illustrazioni e frasi illustrate. Tuttavia, il tema centrale rimane sempre lo stesso: il lavoro interiore, portare alla luce chi siamo veramente, consapevolizzare le nostre emozioni e narrare la nostra storia attraverso l’arte al fine di agire e arrivare ad un cambiamento individuale e collettivo.

In conclusione, Foglietti rappresenta la memoria e l’estetica del passato, mentre Galdi si focalizza sulla trasparenza dell’animo nel presente, un percorso di crescita personale. Il passaggio dal lavoro di Foglietti a quello di Galdi è come un’evoluzione naturale: dal ricordo silenzioso, quasi velato, si passa alla luce viva, riflessa e trasparente, che non solo contempla il presente, ma lo abbraccia e lo trasforma. Se Foglietti ci invita a fermarci, a contemplare e a lasciarci cullare dalla malinconia del tempo perduto, Galdi ci esorta a proseguire il viaggio, a trasformare ciò che siamo attraverso la luce e il riflesso delle nostre esperienze. In questo senso, il passaggio di testimone tra i due artisti non è solo un cambio di prospettiva, ma un’evoluzione artistica e spirituale: dalla staticità contemplativa del passato di Foglietti si passa alla dinamicità evolutiva del presente di Galdi. Insieme, queste opere dialogano fra di loro offrendo una riflessione sulla continuità tra ciò che è stato e ciò che è in divenire, portando l’osservatore in un viaggio attraverso il tempo e l’animo umano, in cui memoria e trasformazione si incontrano e si fondono in un dialogo profondo e armonico.

 

MAURIZIO FOGLIETTI vive a Roma, ha lavorato in rai come scenografo e arredatore ideando numerose scenografie per produzioni importanti (Domenica in   fantastico, Fatti vostri, Uno mattina, Scommettiamo che, Indietro tutta, Fiction magazine ecc.). Si è avvicinato alla tecnica dell'acquerello 40 anni fa, esponendo le sue opere in diverse gallerie riscuotendo consensi da parte del pubblico e della critica. I suoi acquerelli fanno parte di molte collezioni private in Italia e all'estero. Nel 2003 gli è stato conferito il “Premio Agrifoglio” nel 2014, la medaglia  dalla giuria composta da personalità dell'arte e dello spettacolo.

 

GERMANA GALDI Germana Galdi, figlia e nipote di 5 artisti scomparsi prematuramente, si forma da autodidatta portando con sé l’eredità artistica della sua famiglia, che comprende competenze in oreficeria, scultura e sartoria e la mamma 40anni nei fotoromanzi LANCIO. Dopo aver sperimentato varie tecniche, come il disegno del nudo e la pittura su stoffa, approda all’acquerello nel 1996 con la serie Riflessi e Trasparenze. Nel 2017 consegue il Master in Art Counselor. Nel corso degli anni, Germana ha ampliato il suo percorso artistico, esplorando altre forme espressive come i disegni di abiti, gli acquerelli dal 1996 gli astratti in acrilico con la serie "Trame di Vita" 2016 e varie illustrazioni legate a temi personali e sociali "MyLightArt" dal 2019, rappresentazione stilizzata di sé stessa. Dal 2018 ha iniziato un progetto sul jazz, esponendo opere in vari forme espressive: Acquerelli Acrilici illustrazioni parlandone come ospite anche a Radio Vaticana. Artista poliedrica, Galdi ha partecipato alla prima BIBART e collaborato con il direttore artistico Miguel Gomez anche modella di body painting e Photo Art Director e Photo Stylist utilizzando il proprio corpo come forma espressiva. Negli anni ha collaborato con musicisti anche per la creazione di cover di album e coverbook pda libri di poesie, narrativa psicologia e sport con figure sempre più note. Varie sue opere sono apparse in due film regista Enrico Vanzina. Con un vasto curriculum espositivo che spazia da gallerie a eventi artistici, Galdi continua a esplorare nuovi mezzi espressivi, mantenendo sempre al centro della sua ricerca il lavoro interiore e la trasparenza emotiva. Finalista Giornata Mondiale delle Malattie Rare con il suo primo acrilico, “Fragmenta Curae”. Dal 2016, ha iniziato a produrre articoli personalizzati con il proprio marchio, come t-shirt e shopper, blocchetti. Germana Galdi è attiva su vari social network e nel suo canale YouTube, dove condivide interviste e video sul suo lavoro.

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