PSICHE. Mostra personale di Stefano Accorsi
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PSICHE. Mostra personale di Stefano Accorsi
Comunicato
Luce e colore sono i due elementi dominanti che compongono la pittura di Stefano Accorsi: la sua indagine formale muove dal sostrato dell’Espressionismo Astratto Americano, dal Color Field Painting di Kenneth Noland alle peculiari allusioni luministiche di Leon Berkowitz. Come ha affermato Noland: “Ogni cosa è colore, il colore in pittura è un modo per cercare di sospendere, di far vibrare le cose senza affogarle nello strutturalismo del surrealismo o del cubismo… La struttura è un elemento molto importante, ma nella migliore pittura di colore la struttura non è mai evidente e non è specchio rappresentativo di qualcos’altro, solo di se stessa…”
Il dipinto si spinge oltre la soglia del visibile diventando lo spazio dove la luce si materializza, in raggi o bagliori, attraverso progressioni tonali e velature, caricandosi di valenze allusive che ricordano quelle di Claudio Olivieri. La pratica pittorica di Accorsi si fa rituale per raggiungere quella perfezione esecutiva che coincide con la dichiarazione dell’assolutezza del colore, votato al trascendente. La raffinatezza e il rigore compositivi uniti alla nettezza lineare delle stesure cromatiche, che raggiunge il suo acme nelle sequenze di complementarità cromatica, si avvicinano all’illusione fotografica.
La ricerca dell’artista è incentrata sull'espansione luminosa del colore sulla tela, il cui punto focale è il diffondersi della luce nello spazio, un luogo non fisico ma che ne acquisisce la profondità prospettica. L'astrazione pura traduce uno stato mentale, una dimensione indefinibile tra coscienza e incoscienza in cui si manifestano epifanie di percezione visiva di stampo metafisico. Il dipinto concretizza così le forme del pensiero diventando una superficie riflettente emozioni e pensieri, che trasferisce la dimensione psicologica dell'artista in quella dello spettatore.
La psiche evocata da Accorsi è la nostra parte immateriale, è il complesso delle funzioni e dei processi che danno all’individuo esperienza di sé e del mondo e ne condizionano il comportamento. Le sue opere rappresentano ciò che non è tangibile, immagini mentali che invitano alla contemplazione, aprendo varchi per un possibile viaggio interiore (testo critico a cura di Flavia Motolese).
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