La terra è di chi la coltiva: il 900 di Filiberto Sbardella in un Progetto Espositivo Itinerante - I mosaici del Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme
Inaugura
Presso
A cura di
Partecipa
Fino a
La terra è di chi la coltiva: il 900 di Filiberto Sbardella in un Progetto Espositivo Itinerante - I mosaici del Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme
Comunicato
Un’infanzia vissuta a Palestrina e una celebrità raggiunta a soli 27 anni con la partecipazione alla VI Triennale Milanese, quella di Filiberto Sbardella è la vita di un artista talentuoso e di un uomo volitivo e dalla forte personalità. L’esistenza di Sbardella – piena di leggende e aneddoti - è già di per se un mito. Tuttavia, alla sua morte, assieme gli appunti e i documenti sulle sue creazioni, egli lascia anche pagine di mistero su cui si è concentrata l’attenzione di Claudio Gatti e Pasquale Biagio Cicirelli, unici studiosi che abbiano avuto accesso ai suoi archivi. Lavorando su documenti inediti e varie fonti, essi hanno potuto così ricostruire la biografia del personaggio: un’opera che restituisce in maniera vivace e rigorosa la vita del maestro, vissuta per quasi tutto il 900 tra futurismo e realismo, regime e resistenza, pittura, scultura, mosaico, cinema, architettura, influenzata da personalità, intellettuali e amici come Mario Sironi, Gio Ponti, Carlo Pagano, Renato Guttuso, Mario Nascimbene, Giuseppe Di Vittorio, Giorgio Conforto, Sandro Pertini, Carla Capponi, Bruno Begnotti, Guido Ballo, Alessandro Pasquali, Marcello Gallian, Carlo Lizzani, Riccardo Freda, Cesare Gatti, Aligi Sassu, Giacomo Manzù, Gustavo Simoni, Tito Venturini Papari, Guido Piovene, Felice Chilanti, Giovanni Malatesta.
“Presentare una delle tappe della mostra itinerante dedicata a Filiberto Sbardella in un luogo particolarmente significativo quale è il Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme - commentano i curatori - è per noi motivo di grande gioia e soddisfazione personale. Il maestro Sbardella infatti agli inizi degli anni ‘40 realizza in questo edificio di culto - con la supervisione dell’Ing. Luigi Angelini e la collaborazione della Ditta De Min - gli importanti mosaici (600 mq circa) raffiguranti scene di guerra e di preghiera che ancora oggi possiamo ammirare grazie al recupero attuato con gli ultimi restauri del 2017. Con questa mostra, attraverso una serie di pannelli espositivi e documenti inediti, vogliamo non solo omaggiare l’artista ma anche contribuire in qualche modo alla vita culturale del territorio che ci ospita. Pertanto, sperando di suscitare curiosità e interesse nei visitatori, ringraziamo tutte le persone che con il loro indispensabile contributo hanno permesso questa iniziativa, e tutti gli Enti che ci hanno accolto e supportato: dall’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia di San Pellegrino V. e M., alla Fondazione Adriano Bernareggi che ha incluso il nostro l’evento nel Progetto Le Vie del Sacro”.
Come arrivare
- letto 382 volte