Trame dell'incertezza
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Trame dell'incertezza
Comunicato
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
Federica Claudia Soldani, lavora da anni al confine tra linguaggi e tecniche diverse: nel suo lavoro utilizza la scultura, la fotografia, l’installazione e persino la Land Art, com’è il caso di un recente intervento site specific nel parco del Castello di Castelnuovo Calcea, in occasione della rassegna Art Site Fest.
In questo recente lavoro in Piemonte, Soldani ha collocato una serie di piccole sculture in gesso all’interno di uno spazio ampio, su un declivio. Si tratta di piccole forme di bambini che emergono dal terreno al quale sono tuttavia destinate, essendo la materia gesso e, dunque, non duratura ma anzi sensibile agli agenti
atmosferici. La forma del corpo è al centro della ricerca dell’artista pugliese che ne esplora le potenzialità, variando i materiali e sperimentando tecnologie come nel caso della penna 3d.
Anche nel progetto per Nuvole Arte, l’opera di Soldani dialoga con lo spazio, facendo del vuoto della galleria il contenitore di figure e immagini che restituiscono nuovo significato alla neutralità del white cube.
È tradizione, ormai, dello spazio espositivo di Montesarchio, invitare artisti, per lo più della più giovane generazione, a proporre un progetti che non sono solo espositivi, ma che affrontino il tema stesso del contesto
fisico della mostra, facendo di una sala materia della progettazione.
Particolarmente interessante è la scelta di Soldani, poiché nel suo lavoro c’è un richiamo ai materiali antichi e tradizionali, dal gesso alle resine, ma anche un impiego originale di tecnologie più avanzate.
Tutto è utile all’artista per preservare il più esteso campo d’azione e la più ampia libertà creativa.
La personalità stessa dell’artista, esuberante e creativa, rispecchia la concezione che lei ha del fare artistico inteso come un processo mai lineare, sempre mutevole, com’è il vivere stesso.
L’arte, perciò, diventa il modo con il quale l’artista prima, ma poi il pubblico che contempla la sua opera entra in contatto con una realtà magmatica, in continua trasformazione.
[Domenico Maria Papa]
Le sculture si rivelano organismi abbandonati dalla ragione e bloccati in storie fantasma, fisici alienati e schiavi dei tumulti dell’irrazionale. La linea si spezza, il groviglio si dirada. Il tempo è sospeso e l’archetipo dell’incertezza esprime l’esteriorizzazione del cambiamento a cui ogni individuo si espone, ed allo stesso tempo la trasformazione a cui ogni individuo è sottoposto. Anche se oscuri e inquietanti, quando illuminati dalla giusta prospettiva, gli elementi si trasformano, così anche il macabro può trovare una nuova forma.
È nel giocare con le nostre paure che risiede il grande potere dell'arte. In fondo come Leonardo Da Vinci suggeriva, “solo l'arte sa prendere il dolore delle nostre anime e trasformarlo in bellezza.”
[Soldani Federica Claudia]
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