Continum
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Comunicato
Il prossimo evento espositivo della ranarossa 3.0, vede protagonista Antonio Gregorio Maria Nuccio artista palermitano, classe ’78, in una mostra personale dal titolo Continum.
In esposizione una quindicina di oli di grande, medio e piccolo formato, quattro sculture, alcuni quadernetti che raccolgono schizzi, disegni preparatori e una serie di piccole carte che, a mio avviso, possono considerarsi opere compiute, nella bellezza dei dettagli e dei chiaroscuri, costruiti da un tratto a penna biro sicuro e immediato.
Continuo è tutto ciò che non presenta interruzione della continuità, che avviene o si succede senza mai cessare e continuo dunque può essere definito il “modus operandi” artistico di Antonio nel suo personalissimo stile Neo Espressionista Pop.
Fervida è l’immaginazione dell’artista che ci racconta storie tra sacro e profano attraverso l’immediatezza della sua abilità disegnativa e ce le restituisce dipinte con una tavolozza cromatica vibrante e ricca di particolari.
Attratto da personaggi storici e religiosi sceglie di rifugiarsi idealmente in uno spazio utopico collocato, solo apparentemente, al di fuori della realtà, portando avanti la propria poetica con uno sguardo che è sicuramente rivolto alla contemporaneità ed è connotato da forti radici che lo legano alla sua amata Sicilia.
Il legame con la sua terra è immediatamente visibile nel decorativismo, in alcuni virtuosismi pittorici, nella vivacità dei colori, nelle fantasie sgargianti delle vesti, i pizzi e nelle tipiche ceramiche che spesso sono presenti nelle ambientazioni in cui vivono i personaggi e che rimandano ad un certo barocchismo siciliano.
Nelle opere di Antonio assistiamo ad un immaginario divertito e divertente popolato da donne d’altri tempi, regine e sante, vivacizzato da un’ironia lirica e pungente in una figurazione che segue un suo sentiero dove l’immagine è adoperata per dare vita ad una nuova modalità espressiva.
I volti dei suoi personaggi presentano un’enfatizzazione dei tratti fisiognomici, cosi come le loro caratteristiche fisiche che vengono esasperate al limite della deformazione, mantenendo comunque una linea elegante ed un portamento delle figure quasi regale.
Un linguaggio ludico e ricco di fantasia dove apparentemente può essere l’ironia il filo conduttore per la lettura di questo Continum, ma non solo, le opere di questo percorso espositivo sono infatti
capaci di veicolare anche messaggi morali oltre che estetici.
Ersilia Sarrecchia
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