L'artista è solo un cosmo!
Il linguaggio dell'arte è soltanto una questione d'idee e sensazioni: la semiotica e la semantica sono ipotesi di comunicazione insufficienti per mettere a fuoco la comunicazione artistica.
Ipotesi che diventa reale soltanto se pensiamo all'arte e all'umanità come coscienza connettiva: pensare all'arte come qualcosa di separato e individuale è un'illusione, lo spazio e il tempo non esistono nei linguaggi dell'arte visiva (mi riferisco alle arti maggiori), c'è soltanto coscienza che erroneamente viviamo come identità focale.
Certo il linguaggio dell'arte non è plurale, è una serie di differenti aspetti prodotti da un'illusione, che l'arte sia qualcosa di linguisticamente molteplice è soltanto apparenza, estetica priva d'esistenza reale.
L'artista di questo millennio, deve prendere atto di non essere un'identità, di non essere creativo e creatore: è un semplice strumento d'interconnessione tra la mente individuale e la coscienza collettiva, è soltanto un elemento cosmico del quale condivide l'identità nella sua intimità.