LOBODILATTICE

Il sonno della ragione genera la memoria!

Il sonno della ragione genera la memoria!

Il sonno aiuta la memoria linguistica dell'arte a essere selettiva, ci fa dimenticare quello che non importa, fa emergere quello che non è utilitaristico: di giorno il cervello è creativamente distrutto e riscaldato, la notte si raffredda.
La memoria linguistica dell'arte pare demolita di giorno, poi si rinforza di notte: dormire determina sinapsi (connessioni), memoria e apprendimento.
La funzione primordiale del nostro cervello, durante il sonno, è la trasformazione della memoria (il nostro bagaglio biologico linguistico dell'arte), facendola viaggiare in altri cervelli come memi (attraverso lo stile dell'interpretazione personale).
Il meme, l'idea, il simbolo, l'icona, il significante con il suo significato, s'installa nel sistema nervoso, diventando un sistema d'interazione con gli altri che si replica: una replica di una replica di un modello di mondo esterno, replica sempre modificata e alterata nelle preferenze e limitazioni del portatore (che in quanto osservatore dell'evoluzione dei linguaggi è anche lo stesso artista visivo, che io preferisco chiamare maggiore).
Che sia un embrione o che apprendiamo da animali umani adulti: quando la vita richiede l'alterazione del software celebrale, spetta al sonno riprogrammarci (che i media di massa e i media integrati servano a questo?).
L'apprendimento è la condizione necessaria per acquisire e programmare memi dal significato condiviso.
La questione è come si generano memi/stili e come si trasformano di generazione in generazione?
Perché un artista con stile con è mai una fotocopia di un altro artista?
Perché da più di 40000 anni a questa parte stiamo remigando sempre lo stesso linguaggio (seppur con strumenti tecnici differenti), le forme nuove sono ricombinazioni di vecchie, filtrate dall'universo onirico di ciascuno.