Dopo avere letto, un interessante libro “Antiche presenze aliene in Italia”, ho pensato di fare qualche domanda agli autori, Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu, per ragionare su linguaggi dell’arte e creatività in una modalità non convenzionale e Accademica (artistica e scientifica):
I linguaggi dell’arte, come strumento di comunicazione biologicamente insito nella nostra specie, nascono 40000 anni fa, quando i sapiens diventano l’unica specie ominide sul pianeta, che idea vi siete fatti in proposito?
Il sapiens, 40.000 anni fa, per motivi ancora ignoti ad un certo punto ha avuto l’impulso di comunicare e, non conoscendo alcuna forma di linguaggio, ha trovato un modo per esprimere quello che poteva essere un ricordo o un’antica memoria.
Ci siamo fatti l’idea che qualcosa sia accaduto affinché fosse nato in lui questo bisogno “intelligente”, qualcosa sicuramente di invasivo a libello biologico. Un potenziamento anomalo del cervello che ha permesso al Sapiens di sopravvivere nonostante il fisico estremamente debole e che gli ha dato modo di trovare perfino il tempo di esprimersi con forme d’arte. L’arte nasce prima ancora del linguaggio, è il modo che l’uomo ha utilizzato per comunicare più antico del mondo. Il simbolismo come forma artistica è poi rimasto fino ai giorni nostri, restando come comunicazione universale utilizzata ancora oggi.
Cosa effettivamente ha permesso lo sviluppo del Sapiens?
Noi siamo convinti che ci sia stato un innesto da parte di popoli extraterrestri che avrebbero formato un nuovo uomo che è poi quello che siamo oggi.
Ma per capire cosa effettivamente sia accaduto occorrerebbe andare indietro nel passato e possiamo farlo solo attraverso l’interpretazione delle forme d’arte che gli antichi ominidi ci hanno lasciato.
Una cosa che affascina molto è il mistero del gruppo sanguigno RH (io sono RH positivo), anche il gruppo RH negativo compare 40000 anni fa, insieme ai linguaggi dell’arte, possibile una correlazione?
Sicuramente va analizzata ogni anomalia senza lasciare nulla di scontato. Quella della comparsa del gruppo sanguigno RH negativo è una coincidenza non di poco conto e potrebbe avere correlazione con la nuova intelligenza del Sapiens.
Purtroppo si conosce poco su un’eventuale diversità tra uomini con RH negativo e altri gruppi sanguigni, oggi vengono intraprese ricerche in tal senso ma ormai la mescolanza di individui è talmente vasta che è pressoché impossibile risalire a possessori si sangue “puro”.
Non possiamo aiutarti in tal senso perché non abbiamo dati o documenti che possano provare una distinzione tra Sapiens RH negativo e altri gruppi sanguigni. Di sicuro, soprattutto in Sardegna, si credeva che alcuni dèi (o extraterrestri) avessero la pelle blu e di conseguenza, il sangue blu, fatto che poi è giunto fino a noi nella convinzione leggendaria che i principi fossero di sangue blu.
Anche gli Egizi credevano che la pelle degli dèi fosse di lapislazzulo puro e dunque del colore del cielo. Non so se può esserci correlazione tra uomini blu e sangue RH negativo, di sicuro nel passato deve esserci stata una qualche forma di mescolanza biologica rimasta nella memoria, magari, nella convinzione che esistessero uomini eletti con sangue anomalo e diverso da quello della maggior parte della popolazione.
Possiamo dire che il nostro mistero di specie e la sua relazione con altri universi, ruoti intorno alla nostra biologia linguistica dell’arte?
Secondo noi sì, basti ascoltare quello che dicono i creativi quando hanno un’idea, ovvero “mi è arrivata”.
Da dove, non lo sappiamo.
Alcuni ricercatori affermano che le linee energetiche possono trasportare pensieri e idee, come un filo telefonico invisibile, sono in grado di canalizzare diversi luoghi verso un unico pensiero.
I nostri cervelli sono ricettori di onde e di pensieri che arrivano attraverso linee energetiche, siano essere presenti nel sottosuolo, siano esse nell’aria.
Questo genere di segnali ci arrivano nell’inconscio, sotto forma di idee o immagini che poi esprimiamo attraverso forme d’arte.
A tutti noi è capitato dopotutto di avere intuizioni in un luogo particolare, come i poeti o gli scrittori che vanno nel loro «luogo segreto» per farsi ispirare. Dobbiamo convincerci che ciò che ci circonda non è qualcosa di meccanico, ma è realmente un grande mondo intelligente di cui noi siamo parte.
Dopotutto le Muse, le divinità preposte alle arti, erano, non a caso, figlie di Mnemosyne, dea della Memoria ed è proprio attraverso l’arte che possiamo e dobbiamo ricordare le nostre reali origini.