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Comunicato
Nel fervido periodo del Carnevale di Venezia, lo Spazio SV presenterà “Sintesi”, una mostra collettiva sull’arte non figurativa allestita alla Scoletta di San Zaccaria dal 12 febbraio al 5 marzo 2023
Un’esposizione di voci plurali e multiformi, che si propone di voler fare luce sulle nuove modalità contemporanee di rappresentazione del non figurativo e dell’informale.
Il titolo della mostra “sintesi” vuole essere un richiamo all’operazione storica dell’astrattismo di definire un nuovo linguaggio visivo che potesse rappresentare la complessità dei contenuti interiori, espressi sinteticamente attraverso lo studio delle forme ed il magico potere evocativo dei colori.
Ispirati dal saggio “Punto, linea, superficie” di Wassily Kandinsky, ci chiediamo se per gli autori di oggi valga ancora l’analisi delle forme, del colore e della materia come rappresentazione minimale dell’interiorità, come sintesi visiva, per l’appunto, dei moti del sentire dell’uomo.
Una lezione, quella dell’astrattismo, che ha indagato il rapporto indissolubile con la musica, profondamente evocativa nelle sue improvvisazioni più spontanee e nelle composizioni, ha approfondito gli studi delle forme geometriche pure, semplici e “precise ma variabili in modo inesauribile”.
Infine, grande analisi dell’astrattismo, è stato lo studio dei colori e della loro funzione espressiva e simbolica, teoria già esposta nel saggio “Lo spirituale nell’arte” del 1911 e che lascerà poi terreno fertile per l’informale e la conseguente importanza data dalla gestualità abbinata al colore.
Il pittore diviene quasi un poeta che sceglie e compone accuratamente seguendo uno schema preciso, come se la tela fosse un pentagramma e segni e colori fossero le note. Ad ogni segno con la propria caratteristica si associano tensioni spirituali, sia dell’artista sia dell’osservatore, componendo quindi un nuovo alfabeto visivo.
Una scienza rigorosa quella istituita da Kandinsky, che ha rinnovato le teorie dell’arte del suo tempo e che per molti aspetti ha ancora un valore di spessore nell’arte contemporanea.
Oggi grazie ai suoi insegnamenti, possiamo rimanere dinnanzi ad un’opera non figurativa e riuscire ad instaurare un dialogo tra noi, l’opera e l’artista, sentendoci quindi parte attiva.
Gli artisti di oggi quindi, come si rapportano agli elementi pittorici? Quanto indagano le forme o le dissolvono e, se le plasmano nelle loro opere, quanto attribuiscono ad esse valenze semantiche e riflessioni intimistiche nell’espressione artistica?
La mostra vuole porre questi interrogativi, proponendo autori contemporanei che con vari mezzi, materiali e poetiche, esporranno un piccolo viaggio nei loro differenti animi attraverso l’arte più prossima dei nostri tempi.
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