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Venere Chillemi - Metamorfosi

Inaugura

Sabato, 21 Settembre, 2024 - 18:00

Presso

Galleria Studio C
via Giovanni Gampesio , 39 - 29121 Piacenza

A cura di

Studio C - Luciano Carini

Partecipa

Venere Chillemi

Fino a

Giovedì, 3 Ottobre, 2024 - 19:30

Venere Chillemi - Metamorfosi

Comunicato

Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
Via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
Cell: 348-8703060
E mail: studio.c.immagine@gmial.com

MOSTRA PERSONALE POSTUMA DI

VENERE CHILLEMI

METAMORFOSI

21 SETTEMBRE – 3 OTTOBRE 2024

Alla Galleria d'Arte Contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura sabato 21 settembre, alle ore 18, la mostra personale postuma di Venere Chillemi dal titolo “Metamorfosi”.
Ritorna dunque a Piacenza, Venere Chillemi, e vi ritorna dopo la sua dipartita dal mondo terreno avvenuta il 5 gennaio del 2023 lasciando un vuoto incolmabile non solo nella sua amata Valsusa, ma in tutti coloro che amano l’arte, nei tantissimi estimatori della sua fantasia e creatività capace di unire in una sola ed unica espressione mente e cuore, spirito e materia. Quante volte, nell'arco di questi mesi, ho pensato alla cara Venere e quante volte, incontrando collezionisti e appassionati, si è discusso della sua espressione, così magica e sorprendente, così profonda e raffinata. E il pensiero corre immediatamente alle sue straordinarie e indimenticabili mostre personali qui tenute a partire dal 2010, all'indiscutibile successo e interesse che sempre sapeva suscitare presso appassionati, operatori e collezionisti che nelle sue opere e nelle sue tematiche trovavano sempre elementi di grande attualità e di elevato dibattito culturale. Ciò nonostante, Venere Chillemi era artista schiva e riservata che, nel corso della sua lunga e proficua attività, non ci ha mai abituati ai facili clamori o alla facile ostentazione così diffusi nel mondo dell'arte di ieri e di oggi. Solitaria per scelta, dunque, per cercare una condizione ottimale di lavoro, per seguire in assoluta libertà e indipendenza i suoi sogni e le sue riflessioni, per evitare condizionamenti di ogni tipo ed essere fino in fondo se stessa. Solitaria, certamente, ma non per questo fuori dalla storia, anzi, ben ancorata ai Movimenti d'Avanguardia Internazionali perchè fine intellettuale e raffinata interprete dell'animo umano. Dietro al suo atteggiamento discreto e riflessivo c'era sicuramente la saggezza della persona, ma anche, e soprattutto, la competenza del vero professionista e il giusto orgoglio di un’ artista che preferiva parlare di sé attraverso il proprio lavoro: un lavoro svolto con cura meticolosa, con profondità di pensiero e con una padronanza tecnica che spesso poteva indurre alla sorpresa.
Di origini siciliane, ma residente da molti anni ad Avigliana in provincia di Torino, Venere Chillemi è stata un’artista dal lungo e importante curriculum fatto di mostre prestigiose tenute in tutta Italia e nelle più importanti capitali del mondo tra cui Monaco, Salisburgo, Francoforte, New York, Hong Kong, Il Cairo, Alessandria d’Egitto ecc. Da segnalare ancora la sua partecipazione alla Triennale e alla Quadriennale di Roma 2011 e poi la grande antologica tenuta presso la Torre San Mauro di Almese (TO).
Interessante e articolato il suo percorso artistico che, nel corso di oltre cinquant’anni di pittura, ha conosciuto vari momenti espressivi e ha spaziato dalla pittura alla scultura con periodi di forte lirismo dedicati anche alla poesia. Artista a tutto tondo, dunque, carica di vitalità ed energia e che nel tempo ha continuato incessantemente a produrre in una specie di multidisciplinarietà artistica dove i vari ambiti si facevano “vasi comunicanti” dialogando tra loro, dando vita ad un'unica grande vena espressiva. E particolarmente centrato ci sembra dunque il titolo di questa mostra che, con le opere esposte, attraversa i vari periodi della sua vasta e interessante produzione artistica.
Dopo un primo periodo di area Espressionista, caratterizzato da colori forti e linee decise, il suo stile ha iniziato gradualmente a modificarsi, a farsi più leggero ed elegante. Inizia da qui il suo straordinario viaggio dentro il Surrealismo e il Simbolismo alla ricerca di verità nascoste, di valori dimenticati, di risposte a domande ancestrali riferite all'uomo e al suo umano esistere. Spinta da queste motivazioni, nel 1998 fonda una vera e propria Scuola “I semi di Sesamo” improntata sulla sua particolare visione dell'arte intesa come terapia e conoscenza, come grande strada per riscoprire origini e identità, per superare limiti e confini. Una ricerca continua, quella di Venere Chillemi, che la porta gradualmente verso una maturità straordinaria che si manifesta attraverso una gestualità istintiva e spontanea di matrice informale supportata da una scala cromatica luminosa e potente. E' il periodo dedicato allo spazio, alla magia delle galassie, alle profondità siderali. Da fondi scuri e raccolti si dipartono vere e proprie esplosioni di colore, improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati che diventano simbolo e metafora dell'ignoto e dell'inconscio. Di grande effetto, poi, l'uso quasi costante dell'oro, magico e prezioso metallo, simbolo di unione tra l'umile natura umana e il sovrannaturale. E a questo nobile metallo Venere Chillemi ricorre anche nelle sue sculture ottenendo risultati di grande effetto. Ultimamente, però, la nostra artista era tornata ancora una volta a stupirci con una nuova produzione e/o un nuovo percorso di ricerca che, nell'intensità cromatica e nei risultati estetici sembrava rivolgersi non tanto e non solo allo spazio, all'esplorazione del cosmo e dei suoi infiniti spazi, ma ad altri luoghi e altre realtà, forse a verità purissime ed assolute ben lontane dall'umano pensiero e dalle umane potenzialità. I suoi occhi e la sua mente si posano allora su atmosfere leggere e pulite, su territori e confini senza tempo, vagano muti ed estasiati verso il divino e l'assoluto. I suoi sfondi, quindi, di solito scuri e ispirati ad atmosfere notturne, hanno subito un profondo ed inaspettato cambiamento: il buio della notte siderale si è fatto luce piena, i fondi tetri e grumosi si sono fatti chiari e luminosi richiamando stati interiori di pace e tranquillità, di quiete e armonia. Un ulteriore, significativo apporto si è così aggiunto alla sua espressione già ricca e variegata coinvolgendo lo spettatore in altri meravigliosi viaggi, in altre approfondite ricerche dentro i misteri dell'anima.

La mostra, che sarà introdotta dal critico d'arte Luciano Carini, chiuderà il 3 ottobre.
Orari: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura

Come arrivare

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