GARDEN - Loris Cecchini, Richard Deacon, Daniele Franzella
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GARDEN - Loris Cecchini, Richard Deacon, Daniele Franzella
Comunicato
La RizzutoGallery è orgogliosa di presentare GARDEN, mostra tripersonale degli artisti Loris Cecchini, Richard Deacon e Daniele Franzella. La mostra - realizzata con il contributo culturale di Daniela Bigi, della Fondazione Radicepura e del collettivo Ground Action, e con il Patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Palermo - sarà inaugurata sabato 30 novembre 2024 alle ore 18.00 e resterà visitabile fino al 1° febbraio 2025, dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 20.00.
Il giardino come forma simbolica, luogo di esercizio di razionalità e di creazioni logico-matematiche, traslazione paradisiaca e status di un potere politico che attraverso la collezione di specie botaniche definisce l’immagine della propria ricchezza, tanto nella dimensione privata, quanto nella dimensione pubblica.
Nella razionalità dei teatri di verzura tipici dei giardini all’italiana, o nella naturale artificialità all’inglese di Capability Brown, la costruzione del giardino è un atto gentile e sovversivo, un tiranneggiare la natura modificando il mondo così com’è, imponendo un ordine.
Come nel Locus Solus di Roussel, il giardino assurge a metafora della mente creativa e del processo artistico, luogo di meraviglie e bizzarrie dove ogni invenzione, intrisa di significati e simbolismi, è accompagnata da una riflessione sul rapporto tra arte e ambiente, campo di incontro tra azione umana e natura.
Organismo vivente e sensiente, il giardino si rivela esso stesso entità creatrice e pensante che abita le menti di coloro che vi interagiscono, assimilandone ed elaborandone pensieri e pulsioni. Un giardino-soggetto capace di sognare le architetture che lo definiscono, linguaggio visivo attraverso il quale il giardino comunica la sua identità.
In GARDEN, i tre artisti in mostra propongono visioni diverse e complementari sull’idea di giardino. Tre posizioni per condurre i visitatori in un luogo di meditazione o smarrimento, di rigore e controllo dove l’astrazione e la natura diventano sistema.
La mostra si completa con un apparato scientifico allestito con un testo di Daniela Bigi e con materiale d’archivio proveniente dalla Fondazione Radicepura e dal collettivo Ground Action.
Loris Cecchini (Milano, 1969) è artista italiano tra i più importanti sulla scena internazionale, celebre per le sue installazioni in grande scala che elaborano concetti di crescita organica e processi naturali. Attraverso l'uso di materiali diversi e tecniche innovative, Cecchini realizza opere complesse che esplorano i limiti della creazione artistica, con esiti in continua evoluzione. I suoi lavori, di dimensioni variabili da quella domestica a quella museale e ambientale, uniscono fotografia, disegno, scultura, elaborazioni 3D e installazioni ambientali in una poetica unitaria. La metafora biologica e il movimento rappresentano i principi fondamentali alla base della sua ricerca, fungendo da punto di partenza per i suoi progetti, riuscendo a catturare l'essenza della vita vegetale in forme che sfidano le convenzioni. Un immaginario che si nutre del rapporto tra natura, cultura, estetica ed architettura, e che trova una sintesi nell’osmosi e nella stratificazione di materiali.
Le più recenti installazioni costruite su moduli di acciaio inossidabile utilizzano l'organismo come tema ricorrente per esplorare l'evoluzione complessa dell'arte in relazione allo spazio e alla scienza. In una ricca varietà di opere, i suoi moduli in acciaio si combinano per formare immagini di piante rampicanti, coralli o strutture cristalline, sviluppandosi organicamente in una serie di traiettorie sorprendenti. Elemento ripetibile, progettato per essere composto con modalità diverse, il modulo è nucleo primigenio attraverso cui far crescere organismi potenzialmente illimitati, entità rizomatiche che seguono uno sviluppo simile a quello delle piante dove forme di organizzazione decentralizzate che si ripetono fino a formare strutture vaste e complesse.
Loris Cecchini ha esposto in mostre personali e collettive in prestigiose istituzioni museali delle maggiori città del mondo, ha partecipato alle più importanti esposizioni internazionali e ha realizzato installazioni permanenti e site-specific in spazi pubblici in Italia e all’estero.
Richard Deacon (Bangor - Galles, Regno Unito, 1949) artista britannico di fama internazionale insignito nel 1987 del prestigioso Turner Prize, è autore di sculture in cui fa convivere valore artigianale e sofisticate tecniche ingegneristiche. Muovendosi all'interno di una vasta gamma di materiali – dal legno laminato all'acciaio, dall'argilla ai policarbonati, dai tessuti al cartone – Deacon realizza opere capaci di rispondere a differenti scale, da quella domestica e museale a quella urbana e ambientale, coinvolgendo lo spettatore in un processo dialogico che trova spesso il fulcro, o il motore, in un'idea di vuoto che fa da nucleo generativo, fisico e simbolico, delle sue articolate strutture. Le sue forme complesse, di grande impatto percettivo e di forte presenza estetica, sfuggono ai significati più immediati, costringono a fermarsi, a pensare, a interrogarsi, e magari, come è stato scritto in più occasioni, anche a sognare.
Pur operando nell'ambito della scultura, Deacon ha sempre lavorato nei termini di una continua sperimentazione, sia sul piano delle tecniche, sia dal punto di vista dello studio e della manipolazione dei materiali, nella relazione con lo spazio e le sue possibili semantiche, muovendosi dalla scultura all'audio-video, dalla pittura alla decorazione, dai linguaggi sperimentali alla grafica d'arte, dall'animazione alla didattica dell'arte.
Con oltre cinquecento mostre in spazi privati e pubblici museali nelle maggiori città del mondo, invitato ai più prestigiosi appuntamenti della scena internazionale, insignito di premi di grande rilevanza e incaricato della realizzazione di importanti opere pubbliche, Deacon ha dedicato molto tempo anche all'insegnamento, prima in diverse istituzioni britanniche poi, per molti anni, presso l'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi e presso la Kunstakademie di Düsseldorf.
Nel 2024 l’Accademia di Belle Arti di Palermo ha conferito a Richard Deacon l'onorificenza di Accademico d'Onore.
Daniele Franzella (Palermo, 1978) artista impegnato in una raffinata ricerca teorica restituita prevalentemente attraverso il linguaggio della scultura e dell'installazione, indaga il potere evocativo delle immagini e la loro natura di linguaggio manipolabile, in un ricorrente esercizio di rielaborazione semantica di simboli e codici. Attraverso un uso sapiente di tecniche e materiali, Franzella mette in atto un gioco di paradossi e rovesciamenti, scavando all'interno del valore della materia, facendo diventare il materiale linguaggio esso stesso, cooperante e co-originario all’idea e al concetto di ciascuna opera.
La vocazione da archivista, da storiografo, da studioso di immagini e collezionista enciclopedico, si combina con quella dell’artista concettuale, alla ricerca di forme che tendano a incarnare l’idea. Simboli della natura, del mito e del potere popolano la sua produzione artistica. Ma niente è come appare, tutto trasmuta, si rinomina, cambia pelle e ossatura, in una relazione non univoca tra la realtà e le sue rappresentazioni.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Dal 2017 è tra gli artisti rappresentati dalla RizzutoGallery. Dal 2021 ricopre l’incarico di Vice Direttore della Accademia di Belle Arti di Palermo, dove è docente di Scultura.
Daniela Bigi, nata a Roma, è docente di ruolo presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove insegna “Storia dell’Arte Contemporanea” e “Ultime tendenze delle arti visive”. Dal 2007 è co-direttore della rivista “Arte e Critica” e del suo supplemento “ArteeCriticaCity”. Per la stessa rivista è stata redattore dal 1993 al 1999 e vicedirettore dal 1999 al 2006. Ha curato mostre d’arte e pubblicazioni di natura monografica, ha preso parte a comitati scientifici istituzionali di mostre e progetti per l’arte contemporanea, ha organizzato workshop con artisti e curato convegni e inchieste dedicati all’arte delle ultime generazioni.
Fondazione Radicepura, ente di eccellenza nel campo della botanica e della ricerca, è promotrice di manifestazioni culturali e formative tra cui il Radicepura Garden Festival, rassegna biennale internazionale dedicata al garden design e all’architettura del paesaggio mediterraneo, con sede all’interno dell’omonimo parco. Voluto dalla Famiglia Faro, celebri vivaisti siciliani, il Parco Botanico Radicepura si estende per 5 ettari all’ombra dell’Etna, dove la fertilità dei terreni ha favorito la proliferazione di oltre 5.000 varietà e 3.000 specie di piante. All’interno del parco, opere d’arte contemporanea dialogano con la natura. Questa azienda è oggi leader nel florovivaismo internazionale e nella produzione di piante mediterranee.
Ground Action, collettivo costituito da Matteo D’Ambros, Sergio Sanna e Roberto Zancan, realizza progetti e azioni site-specific nell’ambito dell’arte, del paesaggio, dell’architettura. Si ispira a pratiche collettive e partecipative di modificazione dello spazio. Promuove la manutenzione come forma di progetto, il recupero e il reimpiego come azioni di trasformazione. Ha come obiettivo l’esecuzione diretta e concreta di installazioni, interventi performativi, comportamenti virtuosi.
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