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Comunicato
In programma per il 18 dicembre, l’asta di ARCHEOLOGIA presenterà a collezionisti e amatori una selezione di oggetti dal grande valore culturale e dalla provenienza certificata.
Fra i pezzi di maggiore importanza presenti in catalogo segnaliamo un’ERMA con testa di Apollo in marmo lunense, marmo estratto dalle cave delle Alpi Apuane nei territori dell’antica città di Luni che sorgeva dove oggi vi è l’abitato di Sarzana: un marmo, dunque, di Carrara. In perfetto stato di conservazione quest’erma particolarmente rara, databile al II secolo d.C., ha una valutazione di 28.000/35.000 euro.
In marmo greco insulare a grandi cristalli è invece un torso di Afrodite, opera riferibile a maestranze romane del I-II secolo d.C. che lavoravano ancora nella tradizione formale ellenistica: è in catalogo con la stima di 20.000/30.000 euro. Poi una figura acefala del dio medico Asclepio, paludato con un manto dal plastico panneggio, scolpita in marmo bianco nel corso del II secolo d.C., per la quale sono richiesti 20.000/30.000 euro.
Per le opere scultoree ricordiamo ancora una testa di giovane principe di età ellenistica: di dimensioni miniaturistiche (è alta solo 8 cm), ma di squisita fattura, la testa è proposta con una stima di 3.000/5000 euro. Eccezionale sul mercato antiquario è una monumentale statua di togato in calcare della tarda età repubblicana, alta 220 cm e stimata 16.000/25.000 euro.
In catalogo anche mosaici come i tre pannelli musivi provenienti da Cartagine, dove arredavano una dimora di lusso del III secolo d.C., che sono proposti con una valutazione complessiva di 18.000/25.000 euro.
Il materiale egizio è rappresentato da una pregevole scultura in legno (di grandi dimensioni per questa categoria di manufatti, 63 cm) raffigurante una portatrice di offerte: proveniva con ogni probabilità dalla tomba di un dignitario del Medio Regno, nel II millennio a.C. che è in catalogo con la stima di 18.000/25.000 euro, poi dalla testa di un ufficiale in granodiorite scolpita e perfettamente polita, di epoca tarda valutata 8.000/10.000 euro e da un frammento di rilievo proveniente da un edificio di culto costruito dal faraone Amasi nel VI secolo a.C a Menfi offerta a 18.000/25.000 euro.
Inoltre ceramica attica, etrusca ed italiota, poi oggetti in bronzo dall’Egitto e dal mondo classico, e vetri come lo splendido unguentario in vetro su nucleo friabile con sostegno in oro risalente al III-II secolo a.C. che ha una stima di 1.000/1.500 euro.
Il catalogo della vendita del 18 dicembre è, dunque, un insieme di proposte attentamente selezione per rispondere alle richieste del collezionismo più esigente, preparato e colto, perché raccogliere materiale archeologico non è solo piacere estetico e gioia di circondarsi di cose belle e rare ma è anche, e forse soprattutto, indagine e comprensione storica.
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