REGALITÀ. Le sedute imperiali cinesi
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REGALITÀ. Le sedute imperiali cinesi
Comunicato
Dal 15 al 31 maggio, nell’ambito di Milano Asian Art, alla Galleria di David Sorgato si celebra la “Regalità” con un’esposizione di sedute da trono e da meditazione e di tappeti che li adornavano.
In Cina il trono e i piccoli tappeti imperiali che lo decoravano erano simbolo della solennità del sovrano mentre in Tibet, i tappeti, identificavano e circoscrivevano lo spazio per la meditazione all’interno dei templi.
Il trono dell’Imperatore, considerato il tramite tra il cielo e il popolo, era decorato con fregi geometrici e elementi naturalistici. Peonie, fiori di loto, farfalle, nuvole, tigri, leoni e dragoni avevano ognuno un significato preciso che rimandava ai valori e ai miti fondamentali della cultura cinesi: la peonia rappresenta la ricchezza e la rispettabilità, le nuvole erano la fermezza e la purezza, le farfalle la duratura stabilità coniugale e il dragone incarnava la regalità imperiale e il buon governo.
In Cina questi piccoli tappeti, generalmente dalla forma quadrata, si prestavano alla realizzazione cuscini e poggiapiedi, mentre in Tibet venivano allineati a formare lunghe passatoie dove ogni quadrato definiva lo spazio per un monaco, o un allievo durante la pratica della meditazione.
I tappeti quadrati tibetani sono rari, difficilmente si trovano sani perché erano usati quotidianamente per le pratiche religiose e meditative, mentre quelli cinesi altrettanto rari recano i segni dell’usura dell’attività imperiale nel corso di cinque secoli di storia.
Oggi non si può prescindere dal considerare l’arte, la civiltà e la cultura tradizionale cinesi, Regalità celebra la storia di questo popolo, il fascino di un paese in grande evoluzione, in bilico tra una travolgente modernità e tradizioni millenarie ben radicate, evidenti nei simboli utilizzati nei decori artistici del passato e del presente.
David Sorgato ha raccolto una produzione di sedute realizzate dal XVIII al XX secolo e tappeti da trono e da meditazione che passando dagli esemplari Ningxia a sottosella Kansu ai manufatti Beijjing culmina con l’esposizione realizzati in Cina dallo statunitense Walter Nichols tra il 1924 e la fine della prima guerra mondiale caratterizzati da colori vivaci e luminosi, molto vicini alla mood del design contemporaneo.
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