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Dopo lo strepitoso successo ottenuto nell’asta “Capolavori da Collezioni Italiane” dello scorso 12 novembre quando è stato aggiudicato per 2.569.500 euro lo straordinario VASO IMPERIALE del Periodo Qianlong, Famiglia Rosa, produzione che per perfezione tecnica e abilità decorativa è considerato l’apice della produzione ceramica cinese, il Dipartimento di ARTE ORIENTALE torna a proporsi agli appassionati e ai suoi affezionati collezionisti con una vendita che miglior viatico non poteva avere e, tra l’altro, chiude un anno per Pandolfini particolarmente positivo, anche grazie al Dipartimento in oggetto.
L’asta del 19 dicembre tra bronzi, giade e coralli, dipinti e arredi, apre le porte a un viaggio nelle antiche ricchezze del mondo asiatico, amate dal collezionismo occidentale più colto e raffinato, e dai collezionisti orientali, cinesi in particolare, intenti al recupero di parte del loro antico patrimonio artistico-culturale. Costoro sono sempre più attenti e partecipi alle aste di Pandolfini grazie alla politica del dipartimento, che segue criteri rigorosi nella scelta dei lotti da proporre privilegiando la qualità a scapito della quantità e, se possibile, la provenienza privata, una atout di grande importanza perché sinonimo di “freschezza” dell’opera proposta.
Ed è proprio questa peculiarità che caratterizza una bella collezione milanese che annovera manufatti dei periodi Tang e Song, e altri che di dinastia in dinastia arrivano fino al tardo periodo Qing, tutti acquisti operati con grande sensibilità e gusto, ma anche molto ben documentati, accompagnati da certificati e garanzie di noti operatori del mercato, un’altra atout importante per il collezionismo internazionale.
Tra i 205 che compongono il catalogo e che fanno parte della collezione di cui sopra, troviamo diversi bronzi, tra questi una scultura tibetana del XVII-XVIII secolo raffigurante AGNI, il dio del fuoco che, a cavallo di una capra, regge nella mano sinistra una piramide contenente il fuoco. L’opera, realizzata in bronzo dorato e acquistata presso la Galleria Eskenazi, ha una valutazione di 4.000/6.000 euro.
Ancora una FIGURA per il bronzo con doratura e decori a cesello realizzata nel XIX secolo in Giappone durante il Periodo Meji, L’opera, inserita in catalogo con la stima di 3.000/5.000 euro, raffigura un uomo che tiene un volatile, ritratto frontalmente poggia su una base in legno decorata da motivi dorati che raffigurano draghi e elementi vegetali stilizzati.
Moderno grazie al decoro gilt splashed, spruzzi d’oro sparsi sulla superfice bronzea, anche se molto antico è l’INCENSIERE di forma globulare schiacciata decorato da una fascia in rilievo e da due manici in forma di teste d’elefante. Realizzato in Cina nel corso della Dinastia Qing a cavallo tra i secoli XVII e XVIII, l’incensiere è offerto a 3.000/5.000 euro.
Nella collezione anche eleganti e preziose porcellane, particolarmente interessante è la serie dei pezzi di forma, tra questi si ricordano tre coppie di ciotole che permettono di percepire il mutare della decorazione nei differenti periodi della dinastia Qing.
Partiamo con la COPPIA DI CIOTOLE più antica realizzata durante il periodo Kangxi (1661-1722) che è decorata da rami fioriti, dove i rami sono in blu sotto smalto così come i pistilli rosso ferro, mentre i fiori sono bianchi a rilievo. Un modello e una decorazione che rimandano a un altro esemplare conservato ad Amsterdam nella collezione del Rijksmuseum.
Dinastia Qing e periodo Kangxi (1661-1722) anche per la seconda COPPIA DI CIOTOLE, queste hanno una forma molto lineare, al compenso una preziosa decorazione di guizzanti pesci dai colori vivaci e riflessi d’oro e, sotto la base, un simbolo ben augurale.
La terza ultima COPPIA DI CIOTOLE è da ascrivere alla dinastia Qing con marchio e periodo Qianlong (1736-1796), e presenta una bella decorazione di fiori e rami ming style in bianco e blu.
Le tre coppie sono in catalogo rispettivamente a 4.000/6.000, 3.000/5.000 e 4.000/6.000 euro.
Proviene invece da una collezione capitolina un’altra l’elegante e preziosa CIOTOLA della dinastia Qing, marchio e del periodo Kangxi (1662-1722), in porcellana a fondo blu decorata con draghi rossi e verdi che volano in mezzo alle nuvole, per la quale sono richiesti 15.000/20.000 euro.
Originale per noi occidentali, ma consueto e ricco di tradizione per i cinesi, è possedere un grillo, nutrirlo e custodirlo con grande cura e attenzione, pratiche per le quali erano create apposite “gabbiette”. In asta si propone un PORTAGRILLI in giada bianca decorata da un paesaggio, con il coperchio lavorato a traforo con motivi di fiori e foglie. Questo curioso quanto raffinato oggetto, che è parte della collezione Gian Maria Buccellati, è in catalogo per la cifra di 6.000/8.000 euro.
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