GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi
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GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi
Comunicato
“GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi”
A cura di Dores Sacquegna
Dal 7 al 21 Marzo 2020
Inaugurazione Sabato 7 Marzo ore 17:30
Fondazione Palmieri, Lecce
Con il Patrocinio del Comune di Lecce
Si inaugura Sabato 7 Marzo 2020 alle ore 17:30, la mostra d’arte contemporanea “ GEO-GRAPHIES: Rituali identitari e fragili ecosistemi” a cura di Dores Sacquegna, organizzata da Primo Piano LivinGallery Progetti & Servizi per l’Arte Contemporanea, per la Giornata Mondiale della Donna. L’esposizione, allestita presso la chiesa Rinascimentale di San Sebastiano, luogo - che dal 1634 ha accolto nei suoi ambienti donne provenienti da varie geografie - oggi si confronta con le “geo-grafie” del nostro tempo, evocando la sua storia tra echi e richiami, tra rinvenimenti e ascolti.
Con il 2020, la curatrice, festeggia 30 anni di eventi al femminile, che hanno visto la partecipazione di artiste giovani e affermate in Italia e all’estero. In questa nuova edizione di Art Woman, in mostra ventisette artiste, con tematiche di grande attualità sociale, ambientale, identitaria e diversità culturale. Un dialogo a più voci che dall’Europa all’Asia, dal Medio Oriente all’America, arriva a Lecce, con una molteplicità di interventi che abbracciano le arti visive e la performamce “Travesia” dell’artista Colombiana Sandra Miranda Pattin – residente a Firenze - un azione che ha attraversato vari luoghi e che riflette sulle dinamiche delle migrazioni. A rappresentanza dell’evento e in anteprima nazionale a Lecce, due madrine di eccezione del XXI secolo: Louise Bourgeois and LeoNilde Carabba.
In collaborazione con lo Studio Bourgeois di New York, due opere audiovisive sull’ artista franco-americana, di cui: “Partial Recall” del 1982 ( prodotto da © The Easton Foundation, NY, 1983), riguarda la prima grande retrospettiva al MoMA di New York che consacra l’artista in campo internazionale, ma è anche la prima personale che il museo abbia mai dedicato a una donna. Il secondo “The Spider, The Mistress, and The Tangerine” (prodotto © Art Kaleidoscope Foundation, NY, 2008), è un vero e proprio film di 97minuti dei registi Marion Cajori e Amei Wallach, girato nell'arco di 15 anni, seguendo l’artista, con un accesso senza confronti: un viaggio drammaticamente umano dentro la vita, le memorie, le emozioni, il genio di Louise Bourgeois, icona dell’arte moderna e contemporanea.
Conversazione con LeoNilde Carabba, grande artista italiana della Black Light Art, co-fondatrice della Libreria delle Donne nella Milano anni'70, artista e attivista nel periodo femminista del Movimento delle Donne. Sostenuta da grandi artisti - come Fontana, Chin, Crippa, Baj, Turcato, Tancredi, Fautrier, Manzoni, Christo e Jeanne Claude, Accardi - la Carabba ha esposto in varie parti del mondo ed è presente in collezioni pubbliche di prestigio tra cui: Museo Sperimentale di Verucchio; Pinacoteca di Civitanova Marche; Pinacoteca di Bari; Italian-American Museum a San Francisco in USA; The Rosicrucian Egyptian Museum a San Josè in USA; Museo di Città Bolivar in Venezuela; Primo Museo d’Arte Moderna a Asyla in Marocco; Museo de Arte Contemporaneo di Ibiza in Spagna; Museo Civico di Taverna; MUSPAC-Museo d’Arte Sperimentale dell’Aquila. Catalogo personale in mostra.
L’evento “Geo-Graphie” si snoda in due sessioni di ricerca di cui: Rituali identitari e Fragili Ecosistemi. Nel primo, le opere evocative e fluorescenti di LeoNilde Carabba, il potere ancestrale della Fenice con Sandra Miranda Pattin; l’installazione sulle donne vittime della violenza di razza con Christine Palamidessi; le figure archetipe e infantili con Maria Luisa Imperiali; l’identità nell’era della tecnologia con Eva Clone in realtà aumentata di Pey-Chwen Lin; le donne di San Sebastiano con Beatrice Hansson. Fragili identità con Zhiwei Pan e teatri immaginari e corpi antropomorfi con Agnieszka Laskus, e Bikkel. Solidarietà femminile con Aristi Hadjisavva, e solidarietà all’Amazzonia con Sal Sidner. Simboli, scrittura e archetipi, con Kohlene Hendrickson, Laetitia Ambroselli e Margot Reding-Schroeder. In “Fragili ecosistemi”, l’attenzione degli artisti è incentrata su tematiche specificatamente ambientali, come la riduzione dei ghiacci artici con Brigitt Müeller Hunziker, o le conseguenze del surriscaldamento globale e l’inquinamento con Christel Sobke. Paesaggio-corpo e unità-frammento con Valérie Novello; animali estinti con Catherine Bercusson; rapporto tra essere umano e spazio urbano con Tomomi Sato.
In mostra i video di: Sama Alshaibi (Baraka, Wasl, Al Tariqah), artista irachena; ha trascorso gran parte della sua giovinezza come una rifugiata politica durante la guerra Iran-Iraq degli anni’80-‘88 spostandosi tra Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Nel 2000, è diventata cittadina americana. Al suo attivo ha diverse mostre e collezioni museali incluso il MoMa di New York. I video della serie “Silsila” sono stati girati in 15 Paesi musulmani del Medio Oriente, Nord Africa e isole delle Maldive nel sud-est asiatico. L’artista esamina i diversi ecosistemi nelle dimensioni umane della migrazione e della forza delle donne. İrem Çoban – con Tell me my future (2019) - attraverso il rituale del caffè turco, riflette sulle proprie origini e cultura, offrendo il proprio corpo come contenitore. Kacie Lees – con Aure de Lieu Page 147 (2020) - studia i fenomeni naturali, assemblando estratti del 1902 sullo studio della natura umana di William James e tracce vocali personali, in un dialogo tra passato e presente. I suoi progetti scientifici sono stati esposti tra gli altri presso Necessary Phenomenon O'Project Space di Los Angeles, CA, al “Feminist Ecology: Women and the Earth” presso il Koehnline Museum of Art a Des Plaines, Illinois. Tanja Ravlic – con Upwards (2015) - riflette sull’acqua come fattore psichico, mentre Sihui Shao - con Red Ocean (2017) - riflette sull’acqua come elemento di purificazione, film che ha partecipato recentemente al Wuzhen International Theatre Festival. Sall Lam Toro, di origine papuana – con Medusa is Gaia (2019) - esplora la dicotomia tra vita e morte, con allusioni all'antropocene e rituali di evocazione del divino. Questo progetto è stato incluso recentemente al Kunsten Modern Art Museum di Aalborg in Danimarca. Catalogo in mostra.
Orari e giorni di apertura: Lunedì-Venerdì: 10:30h - 12:30h| 17:00h - 20:30h Sabato-Domenica: 17:00h - 20:30h
primopianogallery@gmail.com | + 39 349 37 20 659 Info: https://primopianospecialprojects.com/
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