Ugo Carmeni
Ugo Carmeni nasce nel 1976 a Conegliano (TV), dove consegue la maturità classica. Studia architettura all'Università IUAV di Venezia, città in cui vive dal 1995. Frequenta la scuola steineriana di Oriago (VE) ed inizia ad utilizzare la macchina fotografica alla fine degli anni Novanta, con un reportage di denuncia relativo allo stato del patrimonio culturale/architettonico veneto, in particolare sullo stato di abbandono di Villa Lippomano a San Vendemiano (TV) per uno studio di Italia Nostra. Attualmente, approfondisce la ricerca sulla natura della percezione visiva e sui metodi di rappresentazione dello spazio e del movimento. Percorso che l’ha portato allo studio del fotodinamismo futurista dei fratelli Bragaglia e, con la collaborazione del Museo Egizio di Torino, della percezione e rappresentazione dello spazio nell’Antico Egitto. Da alcuni anni utilizza la fotografia come mezzo di espressione della propria ricerca.
Nel 1997, è vincitore con Cristina Pasqualotti del concorso di idee per la progettazione e l'allestimento del Parco Santa Caterina di Conegliano.
Dal 2000 al 2008 è responsabile grafico di Horus Explorer snc, laboratorio grafico specializzato nelle tecnologie per l'elaborazione dell'immagine. Esperienza che lo porta a collaborare con numerose figure professionali del mondo dell’arte fotografica. Con il designer Michele Berardi fonda il gruppo di progettazione “Design Luce”. Si dedica alla composizione grafico pubblicitaria di marchi, loghi e copertine librarie (tra gli altri,“The petrified condom” di E. Helia, 1sth Books edizioni; “Judo, implicazioni culturali” di B. Carmeni; “Xanax” di D. Picatto, Wordpress). Realizza installazioni sia permanenti (tra le quali l'allestimento del museo e dei percorsi archeologici del Comune di Concordia Sagittaria - VE), che temporanee (come la veste pubblicitaria di Palazzo Franchetti a Venezia, in occasione della Rassegna nazionale di Urbanistica, dal 2004 al 2008). Nello stesso periodo lavora per il fotografo Michele Alassio, per il quale cura la stampa delle serie di fotografie “Sacks”, “Next Stop” e “Venice”, esposte alla galleria Barry Friedman Ltd di New York. Alla Biennale d'Arte di Venezia del 2003, segue la stampa e l'esposizione della gigantografia fotografica “Palais Popeye” di Alexandre Perigot per la galleria Maisonneuve di Parigi. Alla Biennale di Architettura di Venezia del 2004 collabora all'allestimento grafico del padiglione Israele, “Back to the sea”.
Nel 2009 inizia la ricerca sulla rappresentazione del movimento. Realizza la fotografia “Le mani sulla città”, poi selezionata per la collettiva “Open#1” di S.a.L.E. Docks di Venezia e ora parte della collezione permanente. Espone la personale “7+7” all’interno di Miti cafè a Venezia e l'opera “L'inferno dei Calzini” nel Museo Cambellotti di Latina. Realizza reportage fotografici a fini sia documentativi, con pubblicazioni su quotidiani cartacei e on-line (tra i quali “Il Manifesto”, “La Nuova” “Il Giornale dell'Architettura” e “globalproject.info”), sia pubblicitari, con la realizzazione di brochure e cataloghi (Holland America Line, hotel Bauer di Venezia, a.s.d. Judo Club Conegliano).
Nel 2010 partecipa alla mostra “Dueannitremesiequindicigiorni”, allestita all’interno dei S.a.L.E. Docks di Venezia, presentando la trilogia grafico/fotografica “Arte: trovato l'antidoto!”. In occasione della mostra sul pittore Giovanbattista Cima, a Conegliano, partecipa ad un ciclo di conferenze con un discorso critico sul rapporto tra avampiano e sfondo nell'opera del pittore veneto, pubblicato poi, col patrocinio del Comune di Conegliano, come saggio dal titolo “Madonna dell'arancio, un'analisi alla rovescia”. Lavora con Tomas Ewald alla mostra fotografica ed installativa “ombre || schatten”. Progetto esposto ai Magazzini del Sale di Venezia, da aprile a luglio 2010 (recensita ne “La Nuova”, “Il Gazzettino di Venezia”, “Il Mattino di Padova”, “Terra”, “Weekend&Viaggi” e “ait”). Nell'ambito della mostra organizza performance nelle quali interagiscono espressioni artistiche di differente natura. A fine maggio 2010 presenta il proprio lavoro all’Università di Padova, durante il quale viene allestita parte dell’esposizione “ombre || schatten”. A luglio espone presso la galleria Garage Contemporary di Gabicce Monte (PU), la personale NOISES: un progetto espositivo incentrato nell'esperienza percettiva del colore. E' presente al Festival DAE, a Staranzano (GO), dove ripropone la trilogia “Arte: trovato l'antidoto!” Il 10 ottobre, in occasione della giornata mondiale della salute mentale, presenta a Conegliano “le Parole della Follia - un racconto di immagini, suoni e parole tra ricordo e realtà negli anni della rivoluzione basagliana”.