Attinia
Dopo lunghi anni di assenza dalla sfera del mio essere creativo, nel 2004, riavvicinatami all’ambiente accademico maceratese, riprendo l’intimo confronto con la materia e la forma dell’arte, confronto che mi porterà a frequentare il biennio specialistico indirizzo scultura, attualmente laureanda con il Prof. Artista Franko-B.
La spinta ideativa mi porta a spaziare tra diverse soluzioni artistiche che mi conducono verso risultati eterogenei. Il mio interesse si dipana nella sperimentazione sui materiali e nella ricerca della forma e del senso dell’arte, ma soprattutto nel provare a dare espressione all’incontenibile curiosità dell’essere e alla necessità umana della scoperta.
A chi mi chiede cosa faccio, rispondo che faccio cose, cose che rispondono alla mia ricerca, cose che si lasciano trasformare, plasmare, cose che si lasciano caricare di altro significato, di altro senso. A volte è una sensazione, altre un semplice oggetto, spesso un pensiero o addirittura una singola parola a spingermi.
Cerco di orientarmi fra organico e disorganico, naturale e artificiale, peso e leggerezza, materiale e immateriale, ordine e disordine, movimento e stasi, fra tutti gli elementi opposti, fra quei contrasti e quelle contraddizioni che compongono l’umana o disumana realtà; luce buio, bianco nero, vuoto pieno, materia spirito, trasparente opaco… Forse il mio pensiero si muove su questi contrasti e ancora di più sul concetto stesso di contrasto, di opposto, di antitetico.
Ma nell’operare dell’artista, penso, nulla è dichiarato veramente fino in fondo, tutto rimane e deve rimanere in uno stato di allusione, di potenza intrinseca, tutto può cominciare e ricominciare, tutto può essere tutto e il contrario di tutto, e muta sempre di significato secondo come si guarda, secondo chi guarda, secondo quale stato d’animo ha in quel preciso momento chi guarda. Dopotutto, forse, più anime vivono in ognuno di noi, poiché è vero che siamo quello che siamo ma anche quello che crediamo di essere, com’è vero che siamo anche quello che gli altri pensano noi siamo, ma ancora, e soprattutto, siamo quello che vorremmo essere, ed è per questo che lottiamo.