Josè Augusto
JOSE' AUGUSTO
Nato a Bologna il 27/05/1972 e figlio d’arte, poiché il padre, barbiere per professione, coltiva la passione per la pittura fin da bambino. Segue il padre nelle sue varie mostre e inizia così a vivere in “odor di pittura”. Nel 1976 insieme alla famiglia ritorna a Licata. Nel 1978 i genitori aprono la Bottega dell’Arte, una corniceria con rivendite di belle arti, che contribuisce in maniera irreversibile a introdurlo nel mondo della pittura. Infatti, conosce tanti artisti locali e da ognuno di loro inizia a carpire segreti e tecniche diverse. Il passo tra la teoria e la pratica è breve. Stimolato dalle sempre più frequenti affermazioni artistiche del padre, inizia a copiare Kandyski e Mirò per poi avvicinarsi sempre più alla passione per le vetrate artistiche. Nel 1986 frequenta l’Istituto d’Arte “Fidia” di Agrigento diretto dal maestro Francesco Ortugno. Si diploma nel 1991. Nel 1992 la decorazione del vetro diventa quasi un lavoro e inizia a collaborare con alcune vetrerie locali. Il 1996 è l'anno della svolta, apre, infatti, una propria attività, vetrate tiffany e corniceria che inizia subito a darmi soddisfazioni economiche. Realizza pannelli decorativi astratti su commissione e le vetrate per la chiesa di S. Barbara. La forte richiesta di vetrate gli lascia poco tempo per la pittura. Nel 2005 la passione torna più forte così ricomincia a dipingere, ma nel 2006 stanco di scopiazzare inizia a realizzare opere inedite. Paesaggi naturali e urbani di grande dimensione con riguardo a luoghi meno ritratti. Nel giugno 2007 fonda, insieme all’amico Leo Cellura, artista autodidatta di grandi capacità, il gruppo “Spazioarte” col quale realizza in agosto dello stesso anno la collettiva “Impressioni in Agosto” che riscuote un grosso successo di pubblico data la varietà di stile e tecnica delle opere esposte. Partecipa nel frattempo a vari collettivi locali, ma non ha mai realizzato una personale.
Dallo scorso inverno ha iniziato una nuova ricerca di soggetti e tecniche, la figura umana entra, seppur timidamente, nelle sue opere. Fotografa il porto, gli ambulanti e la periferia.