fabio d'angelo

Fabio D'Angelo è un artista visivo sperimentale. Come molti altri artisti di oggi, dimostra che la computer art e la tecnologia hanno mutato il linguaggio della comunicazione. I suoi lavori, realizzati con programmi digitali, emanano l'idea del contrasto forte che anima la diatriba dell'animo contemporaneo. L'uomo dei suoi lavori è salvato dal colore. E del resto è questo ciò che oggi ricerchiamo: un barlume di colore nel grigiore. Nella sensibilità artistica di Fabio D'angelo, grafica e a tratti fumettistica, le forme danno l'idea di un immaginario iconologico compresso nella bidimensionalità dello spazio compositivo e umano. Questa mancanza di profondità è quasi un ritorno alle tinte piatte di Mondrian, un neoplasticismo del bit, oserei dire. Contemporaneamente però l'espressività dei soggetti raffigurati, prevalentemente paesaggi metropolitani e gente che li abita, ritornano ad essere forme primordiali delimitate appena da contorni Ma avviene una compensazione, perché se da un lato il contrasto acceso tra un verde e un rosso, ci disturba, e depista, dall'altro urla e proclama risveglio. L'arte di D'Angelo potrebbe essere avvicinata a quella del gruppo fiorentino Giovanotti Mondani Meccanici e di Sergio Maltagliati, caratterizzata da una vasta e creativa raccolta di immagini modificate, che tramite versioni elettroniche di pennelli e filtri hanno poco o nulla a che vedere con le immagini di partenza ma che diventano ready made, arte ex novo in tutti i sensi.