Gabriele Grones. Conversazioni
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Gabriele Grones. Conversazioni
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Dopo il progetto espositivo per Ca’ Pesaro e presentato da Boccanera Gallery nello spazio di Trento, Gabriele Grones (Arabba, 1983) espone nella sede di Milano una serie di piccoli dipinti ad olio su tela incentrati sulla simbologia del cardo.
Il cardo è un soggetto che si trova in diverse tradizioni artistiche, dagli arazzi medievali alle stampe giapponesi. È un elemento simbolico non molto frequente e dal significato instabile, che all’artista interessa indagare attraverso le varianti iconografiche presenti nella sua esperienza quotidiana, ritrovandolo spesso nei prati in montagna, lungo le strade o nei parchi in città.
Il titolo dei dipinti è “Marginalia”, termine latino che indicava gli appunti di studiosi a margine dei testi, i quali servivano a specificarne dei passaggi e quindi far comprendere meglio il testo stesso. Gabriele Grones cita spesso nella sua ricerca “L’atlante delle immagini” o “Bilderatlas Mnemosyne” di Aby Warburg, opera incompiuta e sperimentale, che propone dei percorsi iconografici attraverso la storia dell’arte.
Così avviene per i dipinti presentati in questa occasione: alcuni cardi sono ripresi dal vero in natura, mentre altri sono dei dettagli che provengono da opere d’arte.
A livello tecnico, le copie da opere d’arte sono realizzate soltanto con 4 colori oltre al bianco (ciano, magenta, giallo di cadmio, terra di Cassel per il nero), come a simulare il procedimento di stampa in quadricromia. Questo procedimento, vuole fare riferimento al saggio “Le musée imaginaire” (1947) di André Malraux (pubblicato per la prima volta in Italia nel 1951 con il titolo “Il museo dei musei”), nel quale lo storico afferma che grazie alla nuova invenzione della stampa offset piano, gli artisti possono disporre di riproduzioni fedeli a colori di qualunque opera d’arte.
In questo modo, attraverso la scelta della quadricromia per la realizzazione delle copie, la pittura di Grones si arricchisce di un metodo concettuale: i suoi dipinti ‘dichiarano’, attraverso questo procedimento, di essere delle traduzioni che veicolano un significato iconografico.
Il catalogo delle immagini di Warburg e il museo immaginario di Malraux come le immagini infinite che possiamo trovare in internet contribuiscono al racconto inesauribile della nostra contemporaneità.
Scheda biografica dell’artista
Gabriele Grones nasce ad Arabba (Belluno) nel 1983. Vive e lavora tra Rovigo, Milano e New York.
Nel 2009 ha conseguito la laurea specialistica in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia: Atelier Aperti nel 2005 e Padiglione Accademie nel 2011. Nel 2008 è selezionato al BP Portrait Award alla National Portrait Gallery, Londra. Nel 2016 ha vinto una residenza d’artista presso la ESKFF Foundation al Mana Contemporary, Jersey City (USA).
Ha preso parte a numerose mostre personali e collettive in musei e gallerie, tra i quali: Fort Wayne Museum (Indiana, USA); MEAM (Barcellona); MART (Rovereto); Galleria Civica (Trento); Mall Galleries (Londra); Galerie MZ (Augsburg); Bernarducci Meisel Gallery (New York); Volkskunstmuseum (Innsbruck); National Museum of Fine Arts (La Valletta); Museum of Arts (Cluj); Kunsthalle HB55 (Berlino); Undercurrent Projects Gallery (New York), Ca’ Pesaro (Venezia).
Le opere di Gabriele Grones sono inoltre incluse in numerose collezioni pubbliche e private in Italia, Austria, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
Oggetto: Mostra GABRIELE GRONES. CONVERSAZIONI Periodo: 24 marzo – 30 aprile 2022
Inaugurazione: 23 marzo 2022, 14:00 - 21:00
Luogo: Boccanera Gallery Milano, via Ventura 6 Milano IT
A cura di: Boccanera Gallery Trento/Milano
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