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Gianpaolo Corna. Storie di Legni e di Arte

Inaugura

Sabato, 1 Febbraio, 2025 - 17:00

Presso

Galleria Arianna Sartori
Via Cappello 17, Mantova

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Gianpaolo Corna

Fino a

Giovedì, 13 Febbraio, 2025 - 19:30

Gianpaolo Corna. Storie di Legni e di Arte

Comunicato

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, presenta la mostra personale dello scultore bergamasco Gianpaolo Corna intitolata “Storie di Legni e di Arte”.

La mostra si inaugura Sabato 1 febbraio alle ore 17.00 alla presenza dell’Artista.

La mostra, curata da Arianna Sartori, resterà aperta al pubblico fino al 13 febbraio 2025, con orario dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.

Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu

 

Per l’occasione Maria Gabriella Savoia ha scritto:

“Gianpaolo Corna è riuscito a formarsi come artista grazie alle proprie qualità artistiche, agli incontri importanti come con lo scultore Alberto Meli che sempre lo ha sostenuto, alla lettura e allo studio di volumi d’arte, all’osservazione della natura, e all’esperienza lavorativa presso un pittore restauratore, e con l’aiuto del passare degli anni, l’apprendimento e la maturità è diventato scultore nel pieno senso della parola.

Lo scultore da sempre vive in stretto rapporto con la natura, le montagne della bergamasca; infatti, il materiale prevalentemente scelto è stato quello che la natura gli metteva più a disposizione, il legno. Sempre alla ricerca del bello, nelle sue mani, assi, tronchi, rami con nodi particolari, legni appena tagliati o pezzi di legno anche tarlati, vecchi, segnati dal tempo, tutti di essenze le più diverse e dalle forme ricche di promesse…, nelle sue mani si trasformavano in base ad un disegno, a un progetto, a una contingenza, oppure rivelavano la forma che in essi erano ‘nascoste’ .

E questo che è stato il suo passato, con il tempo è diventato il suo presente destinato a realizzare le sculture che conosciamo, tutte assolutamente figurative, belle e sorprendenti, tra queste Barbone con cane, Don Chisciotte, Estate, Mugnaio, Flamenco, La lotta, Ragazza al vento, ricavate con modalità diverse da legni diversi.

Il lavoro per tanti anni da lui svolto come se avesse un dovere morale nei confronti della vita, realizzare opere belle!, ma il lavoro, questo lavoro, è da sempre fatto anche di fatica, l’uso di asce, martelli, scalpelli, frese, sgorbie, bulini, coltelli a punte rotanti, usati, richiedono certamente grande passione e grande sapienza, così per tutto questo possiamo dirlo, è inevitabile, per scelta di vita, sarà il suo futuro!”.

Maria Gabriella Savoia, 2024

 

“Vedo le sculture di Corna a Grone, nel suo studio. Lo studio, sotto casa, è un ricovero di manufatti artistici e di oggetti quotidiani. Quelli che servono a lavorare la terra, ad aggiustare i materiali danneggiati dall’uso e a metterne insieme, se serve, di nuovi. Non c’è nulla di accessorio, di civettuolo o di spiritoso in quello spazio. Sono dentro un garage, una rimessa d’attrezzi di campagna, un angolo di falegnameria.

Mi accorgo subito che in tanta disarmante semplicità la mancanza di una seduta per fare accomodare chi entra, è una prima - inconscia? - provocazione. L’arte di Corna non ama i conversari. La stessa parola “arte” infastidisce Corna. Corna oggi ha cinquanta anni, ma si è cercato per molte strade e sa che occorre ancora del tempo per agganciare ai suoi lavori, anche a quelli che lì a Grone sono ancora sbozzati, una parola che dica compiutamente di un suo modo di rivelarsi.

Corna è uno scultore figurativo. Di proposito le sue opere sono concepite senza interporre filtri all’immediata riconoscibilità del soggetto. Lavorate in termini tali da suggerire che proprio in quel visibile va cercato il loro segreto, non hanno timore a manifestarsi con l’eloquenza delle immagini più popolari: la madre e il figlio, l’uomo e gli strumenti del suo lavoro, la coppia di amanti, i santi e i bambini. Si può dire con parole ancora più semplici che le sculture di Corna rifiutano l’astrazione e la loro forza sta nel dare a questo rifiuto un valore estremo. Questo rigore ha una radice e una pietra di paragone: la sua terra e il suo maestro, Alberto Meli. Non si tratta solo di affari bergamaschi, legati ad un lembo di paese che da sempre pensa se stesso riannodando i fili della sua tradizione contadina: la natura è il luogo in cui stare, in cui l’arte si manifesta nella sua forma primordiale e da cui si traggono ispirazione e materiali. È piuttosto la scommessa, portata avanti con ostinazione, di riuscire a ritrovare nella felicità di quelle forme semplici, modellate con una padronanza sempre più sottile degli strumenti del mestiere, il legame che unisce la materia all’infinito”.

Cecilia Cavalca, Storico dell’arte, 2018

 

“Sculture in legno di Gianpaolo Corna presso la Sala esposizioni dal Circolo artistico bergamasco. Le opere dall’artista di Grone (BG), sono una «trasposizione» di naturali «forme» in immagini figurative oltremodo originali.

Gianpaolo Corna da autodidatta non disdegna gli indirizzi che gli rivolse l’amico di sempre, lo scultore bergamasco Alberto Meli.

E così la sua «passione» per la scultura si accentua sempre meglio, gli riviene familiare e, soprattutto, costituisce per lui un impulso a realizzare opere quasi a parziale completamento di quanto la natura ha già operato e dove egli scopre con intuito una precisa ispirazione. Può un tronco d’albero, oppure qualcosa di simile, avere in sé qualcosa di artistico? In senso «lato» sì, ma a renderlo «artistico» è necessario l’intervento di chi su queste «forme» di varie sagomatura interviene con le sua personale inventiva. È ciò che riesce appunto a «creare» Gianpaolo Corna. Nelle sue mani il tronco o il pezzo d’albero si trasforma: il superfluo viene tolto, le forme si modellano per quanto può bastare, l’essenziale è «tradotto» in immagine figurativa, il risultato? Una serie di sculture elaborato con gusto, con armonia d’insieme, con giuste contrapposizioni tra «pieni» e «vuoti». Una serie di sculture che hanno il loro pregio e il loro valore sul piano artistico, e che Gianpaolo Corna cl presenta per ammirarle. E noi, osservatori, pure le apprezziamo”.

Lino Lazzari

“l’Eco di Bergamo”, 23 ottobre 2005

 

 

 

Gianpaolo Corna, nasce nel 1964, vive e lavora presso Grone un paesino di media montagna in provincia di Bergamo.

Arriva ad abbracciare l’arte della scultura da autodidatta, con alcuni contributi e confronti avuti successivamente con la figura carismatica dello scultore Alberto Meli, che nel suo percorso artistico segnano una tappa fondamentale, influenzando parte delle scelte fatte in un secondo momento in campo artistico. Questa amicizia fra artisti si protrae fino al 2003 quando Meli verrà a mancare. In questi anni Corna lavora anche come dipendente nella ditta “Arte e Restauro” di Giorgio Pasinetti, dove può arricchire la propria tecnica ed esperienza a confronto con l’arte antica.

Nel 1994 inizia il lavoro autonomo, continuando a svolgere diverse attività, l’artista privilegerà sempre la sua prima passione per la scultura. A dominare nella sua arte sono le sculture in legno, dal quale riesce ad esprimere al meglio la sua personalità. Tuttavia la sua manualità e creatività non disdegnano altri materiali, quali il marmo, bronzo, gesso, resine ecc… di cui si serve talvolta per creare opere composite.

La sua figura si è lentamente fatta spazio nell’ambito artistico, data la sua attiva partecipazione a numerosi eventi quali, simposi di scultura, concorsi e mostre collettive e personali.

Negli anni la sua esperienza scultorea abbraccia molteplici campi, in base alle commissioni richieste: opere d’arte, statue lignee e monumenti, lavori che contribuiscono ad arricchire il bagaglio di esperienze, fondamentali per formare una personalità.

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