Non amo gli artisti mediatori!
Non amo gli artisti che si presentano come mediatori:
intorpiditi, pare non abbiano esigenze d'autonomia di ricerca o espressione, se ci sono sono autoescluse.
Artisti che hanno perso il contatto con i propri desideri, impostati per istupidirsi, bevono e mangiano (e fottono?) in abbondanza nel nome della loro routine etero diretta dai mass media.
Sono artisti che vivono dei desideri dell'altro, non hanno priorità artistiche, sono vittime delle priorità dell'altro che determina il loro lavoro, si sollevano dal costruirsi una propria prospettiva d'osservazione autonoma.
Artisti che non sanno cosa vogliono, che non hanno posizione da difendere, residenti in un limbo abulico dove sono liberi d'adottare ambiguamente qualsiasi punto di vista senza condividerlo.
Sono artisti che temono di prendere posizione, anche perché dovessero prenderla comunque sarebbero inascoltati.
Vivono una forbice, tra bisogno d'approvazione e disobbedienza, non sapendo come posizionarsi scelgono di dormire: sonnambuli che attraversano la vita senza volizione.