Il viaggio reale nei miei sogni!
Il sogno è visivo, metaforico e allegorico, proprio come un linguaggio artistico.
i sogni che sono solo visivi (quello sono), sono i più Accademici, non necessitano neanche d'interpretazione, corrispondono tra significato e significante, iconografia e iconologia alla visione che offrono.
Nella stessa maniera dei linguaggi dell'arte, i sogni possono essere influenzati dal passato e dal presente, ma possono anche aprire squarci di chiaroveggenza sul futuro, ma necessitano dell'interpretazione che passa per l'osservazione (proprio come i processi di comprensione dell'arte contemporanea)
Per Jung i sogni sono analoghi a "un esercizio preliminare o a uno schizzo preparatorio", in altre parole il sogno preparerebbe l'osservatore (che è anche lo stesso artista dinanzi il proprio linguaggio) per il giorno dopo.
Quanto sarebbe importante, in un'ottica di riscoperta, del più globalizzato e biologicamente umano dei linguaggi, che gli artisti visivi, tornassero a bagnarsi nelle multiple acque dimensionali del sogno?
Sognare è l'arte del viaggio interiore, gli artisti di questo millennio pare stiano deponendo i sogni, eppure sono depositati nella nostra mente, non si possono trovare preconfezionati via social network.
Un sogno vale più di un biglietto low Coast per farsi una selfie in una capitale Europea per apparire interconnessi e fare creare d'invidia gente come me che non si sposterebbe (se non per lavoro o necessità) neanche sotto bombardamenti, quel selfie, quello stress da viaggio forzato, attenta e può fare morire, una delle poche mie qualità: sognare, visualizzare e narrare.