silvia petronici
Curatore indipendente. Attualmente impegnata progetto di residenze per artisti e curatori senseOFcommunity dedicato alla ricerca sulle pratiche artistiche site specific.
Partendo da una laurea in filosofia, l’attività svolta nell’ambito della curatela, come curatore
indipendente, ha riguardato in particolare l’elaborazione, con il linguaggio dell’arte, di temi come il
rapporto mente-corpo e la questione natura-cultura, il ruolo dell’artista e della pratica artistica nella
società e la funzione del curatore e del suo percorso di ricerca nel merito della pratica artistica. Mi
occupo prevalentemente di ricerca nell’ambito delle pratiche artistiche site specific e, in particolare, la
mia attività curatoriale e paracuratoriale si rivolge alle esperienze relazionali e partecipative oltre che
all’installazione ambientale e all’azione performativa. La mia recente attività di ricerca, con gli ultimi
progetti curati, si è concentrata sullo studio delle dinamiche sociali derivate dal web 2.0, con temi
come il nuovo senso di comunità risultato dall’uso quotidiano dei social network e il senso di
collegamento e connessione tra gli uomini e la natura. Queste questioni sono state prevalentemente
affrontate con l’intento di favorire lo spirito comunitario che la pratica dell’arte contiene, e questo con
la produzione di attività paracuratoriali a margine della curatela di progetti espositivi veri e propri. Ho
riservato, inoltre, tempo e ricerca ai temi del paesaggio e dello spazio pubblico come luoghi di
collaborazione, mediazione e scambio. Ho creato nel 2008 Progetto Gavagai, un progetto di ricerca
artistica che fa del linguaggio dell’arte, e dell’arte contemporanea in particolare, lo strumento
privilegiato della ricerca e dell’analisi del tempo presente e delle sue complessità. Nei progetti curati
all’interno della rete di PG si è insistito spesso sul valore dell’arte contemporanea in un più generale
movimento di riattivazione dell’attenzione e dell’aderenza delle persone ai luoghi fisici e simbolici in
cui si svolge la loro vita. In questo senso sono sempre state privilegiate le pratiche site specific,
relazionali e partecipative in un percorso di conoscenza non solo della pratica artistica ma anche, e
soprattutto, della sua concomitanza con le pratiche vitali, sociali, psicologiche e culturali.