Paolo Bielli
Paolo Bielli nasce a Roma Il 29 ottobre 1963. Da bambino disegna sempre soprattutto di notte.
Dopo il Liceo Artistico si Laurea all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1987, scelto da Guido Strazza, partecipa alla prima mostra collettiva internazionale di incisione a Biella. Segue una lunga pausa di riflessione e sperimentazione alternando la figurazione con l’astratto giocando con i contrasti. Il suo improbabile universo e’ circondato da un cerchio, elemento ricorrente ed esplosivo, dove i personaggi lottano per uscirne fuori; uno spazio pericoloso quindi ,dove tutto nasce e si distrugge.
Nella sua ricerca pittorica, concepita come un intervento chirurgico, comincia ad inserire elementi armonici e contrastanti, creando un gioco ironico e di disturbo leggermente violento, dove corpi spavaldi, a volte, tentano di uscire fuori dal quadro.
Contemporaneamente tra 1993 e il 2002 si esibisce in performances nelle famose nottate “Muccassassina”. Dal 2000 si esprime in una serie di mostre e performances utilizzando il suo stesso corpo in gallerie e musei.
Nel 2005 “Sapone” alla galleria Monserratoarte900. Una performance in cui denudandosi, si avvelena cospargendosi di una enorme quantità di profumo. Pier Paolo Pancotto scrive per questa performance un articolo sull' Unità: “Quando in beauty business diventa arte”.
L’artista prosegue la sua ricerca con “Polvere” e “Pelle”: videoinstallazione con Marco Giuseppe Schifano.
Per anni i coltelli sono stati protagonisti delle sue opere, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Pittore Killer”. E da bravo Killer fa centro. Espone in una serie di collettive da Elettronicartcaffe' a cura di AchilleBonitoOliva.
Nel 2009 “Silenzio” al Chiostro del Bramante. Nello stesso anno crea personaggi-sagomati per lo spettacolo teatrale di Vladimir Luxuria “La donna uomo”.
Nel 2010 partecipa a due collettive dal titolo “Arciere” a cura di Vittorio Sgarbi.
Nel febbraio 2011 “Nuda Apparenza” alla Onepieceart con una performance sull’ effimero della moda che si sveste.
Nel 2011 e’ presente con l’Opera “Ring” alla 54° BIENNALE DI VENEZIA nel Padiglione Italia a Venezia.
Al M.A.A.M nel 2014 dipinge se stesso con smalti direttamente sulle nude mattonelle nelle vesti di un pugile rosa che lottando con se stesso riflette la propria immagine lasciando un ombra violacea alle sue spalle.Nello stesso anno improvvisa una performance e con guantoni e pantaloncini gioca imitando il suo contrario.
Il suo lavoro prosegue nel 2015 con “L' Indiano e la Fata” alla Minima, segue Mondrian Suite. Dirige e crea performance di gruppo "Violet-Ring".
2016 BQB una collettiva dedicata a Dominot dal titolo “9 son le colonne 2 le stelle.
Spazio Varco, performance-Fetonte: illumina il cielo di Jeans, il sole eclissa sbiadendo, la sua sagoma buca la stoffa precipitando..